“Lapadula ai Mondiali e l’Italia no, sarebbe poetico”: dal Perù si prendono gioco degli azzurri
Mentre l'Italia sta già pensando a fare tutti gli scongiuri possibili in vista dei playoff del prossimo marzo che decideranno se parteciperà o meno ai prossimi Mondiali, in Perù l'umore è esattamente opposto. E non perché l'Albirroja si sia già qualificata per il torneo che si giocherà in Qatar nel dicembre 2022, ma perché contro ogni previsione iniziale la squadra allenata dal Tigre Gareca è assolutamente ben messa per classificarsi nelle prime quattro posizioni del girone unico sudamericano, che danno accesso diretto ai Mondiali, o quanto meno al quinto che garantisce il playoff intercontinentale.
In questa ultima sosta per le Nazionali, il Perù ha ottenuto due vittorie: venerdì scorso 3-0 con la Bolivia in casa e ieri in trasferta 2-1 contro il Venezuela. Attualmente è quarto a pari punti con la Colombia (17), dietro Brasile (35) e Argentina (29), già qualificate, ed Ecuador (23). Alle spalle inseguono ad un punto Cile e Uruguay, fragorosamente sconfitte entrambe nell'ultima giornata.
Se il Perù fa sognare i suoi tifosi, c'è un idolo che li emoziona più di tutti: Gianluca Lapadula ormai è stato adottato completamente dalla sua nuova Nazionale, da lui rifiutata nel 2016 sperando nella convocazione dell'Italia e poi abbracciata esattamente un anno fa, grazie alla mamma peruviana. Il 31enne attaccante del Benevento è andato a segno sia con la Bolivia che in Venezuela e le sue reti stanno spingendo la squadra ad un traguardo che – se centrato – lo trasformerebbe in leggenda. L'impatto del Bambino delle Ande, come è stato ribattezzato in Sudamerica, è stato del resto pesantissimo: nel 2021 è il miglior marcatore dell'Albirroja in partite ufficiali con 5 gol assieme a Cueva e il miglior assistman a quota 3.
Della sua esperienza con la maglia azzurra restano un paio di convocazioni senza scendere in campo durante la gestione Ventura e una tripletta in un 8-0 a San Marino in una amichevole non ufficiale nel maggio 2017. La prolificità di Lapadula col Perù, così come quella con la maglia del Benevento (6 reti in 10 partite, media di uno ogni 107 minuti), stride beffardamente con l'anemia più assoluta dell'attacco della Nazionale italiana. Le ultime prove hanno mostrato impietosamente come dietro Ciro Immobile ci sia il vuoto quando il livello si alza: Belotti sembra lontano parente del vecchio ‘Gallo', i vari Raspadori, Scamacca e Kean non sono ancora pronti, così come l'enfant prodige della Serie B Lorenzo Lucca.
E allora dal Perù affondano il coltello nella nostra piaga, ipotizzando Lapadula qualificato ai Mondiali, mentre invece tutti gli altri 60 milioni di italiani – a cominciare da Mancini e dai suoi ragazzi – potrebbero vederli alla TV da casa: sarebbe "poetico", secondo qualcuno. Per noi invece sarebbe un secondo incubo dopo l'assenza a Russia 2018: questione di punti di vista.