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Zlatan Ibrahimovic dopo Milan-Verona: “Forse non sarò più il rigorista”

L’attaccante svedese è stato determinante a San Siro dove il Milan grazie a un gol di Ibrahimovic al 93′ ha evitato la sconfitta con il Verona. Ha segnato il 2-2 Ibra ma ha fallito anche un calcio di rigore e dopo il posticipo ha detto a sorpresa: “Forse il prossimo calcio di rigore lo lascio a Kessié”.
A cura di Alessio Morra
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Al termine della partita tra Milan e Verona si è presentato ai microfoni di Sky Zlatan Ibrahimovic che era dispiaciuto e arrabbiato perché i rossoneri non sono riusciti a conquistare i tre punti. Lo svedese ha trovato il 2-2 al 93′, ma ha fallito un rigore. Terzo errore dal dischetto in questa stagione per Ibra, che forse il prossimo lo cederà a Kessié:

Sono arrabbiato. Perché il pareggio oggi non va bene, abbiamo avuto tante occasioni e ho sbagliato un rigore. Il prossimo lo lascio a Kessié. Abbiamo creato tante occasioni e sbagliato quando abbiamo incassato due gol, ma si va avanti, l'importante è non perdere. Vogliamo vincere tutte le partite.

Sono stanco, ho bisogno di riposare

Prima del rigore il portiere del Verona ha provocato Ibrahimovic ricordandogli che l'ultimo tiro dal dischetto lo ha sbagliato. L'attaccante non è entrato in polemica con Silvestri e a tal proposito ha detto: "L'ultimo l'ho sbagliato? Sì, ha ragione, è vero". Poi il capocannoniere della Serie A (8 gol in 7 partite) ha affermato di essere stanco: "Ero arrabbiato, ce l'avevo con me stesso. Sono stanco, mi è mancata lucidità davanti la porta, però oggi non c'ero, sono contento che c'è la sosta e mi riposo".

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Dopo aver smentito la voglia di tornare in nazionale: "Il mio tweet era per mettere irritazione in Svezia, non volevo tornare in Nazionale", Ibra ha parlato di scudetto e ha dichiarato perché ha parlato di vittoria del titolo: "Prima dell'inizio del campionato e anche durante dobbiamo avere degli obiettivi. Ci divertiamo a giocare, ma non possiamo entrare in campo non solo per giocare. Questa è la mia filosofia".

Infine Zlatan ha parlato delle energie che si perdono giocando in Europa League il giovedì: "L'Europa League è complicata, c'è poca pausa tra l'Europa e la Serie A e se posso giocare gioco e lo faccio anche giovedì. Dopo l'infortunio voglio solo toccare, mi sento come un bambino. Sono contento di giocare a calcio".

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