L’anno d’oro di Jorginho: premiato come miglior calciatore in Europa
Miglior calciatore dell'anno in tutte le competizioni europee. Il premio della Uefa per Jorginho arriva a margine del sorteggio della fase a gironi di Champions League e rappresenta l'ennesima soddisfazione per l'ex calciatore del Napoli. Ha lasciato l'Italia e la Serie A per trasferirsi in Inghilterra e assaporare il clima della Premier. Lo davano per spacciato, poco adatto al dinamismo e al ritmo del calcio d'Oltremanica ma ha messo tutti a tacere. A Londra ha ritrovato Maurizio Sarri, che sotto il Vesuvio lo aveva plasmato come giocatore di lotta e di governo nel cuore della mediana: l'uomo che disegna geometrie e fa da ago della bilancia, avvia l'azione e affonda il passaggio, capisce quand'è il momento di tener palla e falla girare. Lui sa come farla correre. Toccata e fuga del ‘comandante' napoletano ma ‘Re Giorgio' è rimasto ed è cresciuto fino a diventare un punto fermo, imprescindibile anche la nuova guida tecnica.
Dico grazie a tutti, alla mia squadra, alla mia famiglia, al mio staff – le parole di Jorginho nel video-messaggio registrato per l'evento -. E anche a chi non credeva in me: mi ha dato la spinta a fare meglio.
Al Chelsea Jorginho ha sollevato la Coppa più ambita, quella dalle ‘grandi orecchie': un successo scandito da un'espressione emblematica del viso meravigliato e da "è incredibile" ripetuto anche dinanzi alle telecamere. Dalla Champions alla Nazionale è cambiato il palcoscenico ma il finale è stato identico: il ct, Mancini, gli ha consegnato le chiavi del centrocampo e lui le ha usate per aprire come una scatola quello avversario. In finale s'è preso tutto compensando anche quel rigore sbagliato che ha rischiato di rovinare ogni cosa e ha concesso il bis in Nazionale agli Europei. Non è finita: ha messo in bacheca anche la Supercoppa europea.
Il centrocampista italo-brasiliano ha superato la concorrenza del compagno di squadra, N’Golo Kanté, e di Kevin De Bruyne del Manchester City. È lui il migliore calciatore dell'anno nel ‘vecchio continente'… che sia un buon viatico anche per la consacrazione con il Pallone d'Oro? Sognare si può. Costa nulla.