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L’amicizia speciale tra Pirlo e Gattuso tra Milan e Nazionale (e tanti scherzi)

Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso sono legati da un doppio filo rosso che il destino si è divertito a passare tra le asole del calcio, unendoli (tra Milan e Nazionali) e dividendoli (in campo e come tecnici) ma mai rompendo un legame unico. Fatto di rispetto, stima e amicizia. Aneddoti, ricordi, battute che dimostrano il rapporto straordinario tra Ringhio e il Maestro.
A cura di Alessio Pediglieri
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"Amici mai" cantava Antonello Venditti in una celebre canzone dallo stesso titolo raccontando un rapporto tra due persone che andava ben oltre la semplice amicizia per narrare di un rapporto indissolubile. E così potrebbe essere riassunta la storia che lega da sempre Andrea Pirlo e Gennaro Gattuso, che il destino del calcio si è divertito ad accompagnare a tratti in qualità di complici compagni e altre volte da avversari senza spazio ai sentimenti.

Iniziando dalla fine, il rapporto che lega da sempre Gattuso a Pirlo può essere anche rilegato in una storica battuta che l'ex mediano di Milan e Nazionale riservò al Professore nell'agosto 2020, quando – intervenendo ad un post partita e subito dopo l'ufficializzazione di Pirlo alla Juventus – disse ad un altro grande amico, Alessandro Costacurta: "Andrea allenerà la Juve? Posso dirlo Billy? Mo' son ca**i sua adesso".

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Questo è Gattuso, che con Pirlo ha tessuto anche pagine importanti della storia del calcio italiano ancor prima di ritrovarsi antagonisti in panchina. Anche perché di Pirlo, ‘Ringhio' da sempre nutre grandissimo rispetto oltre che un profondo senso di amicizia. Non a caso, le sue parole – ai tempi dei primi passi da tecnico nelle giovanili rossonere – quando Pirlo si ritirò dal calcio, furono l'ennesimo slancio d'affetto: "Io come lui? Non scherziamo… quando lo vedevo giocare mi dicevo sempre: Rino, cambia mestiere, è meglio". Una considerazione che nasceva da una conoscenza profonda tra i due, nata proprio sui campi delle giovanili Under 15 della nazionale.

Pirlo e Gattuso si sono conosciuti giovanissimi, l'uno mediano di grinta, l'altro mezza punta e regista di fioretto. "Ma subito si vedeva che aveva numeri impressionati – rivelerà Gattuso più avanti – già a 15-16 anni faceva cose a noi proibite". Una stima dentro e fuori il campo, tanto da paragonarsi alla coppia del cinema dello spaghetti western più amata dagli italiani, Bud Spencer e Terence Hill: "Gli ho tirato più cinquine io che loro due nei film", ricorderà Gattuso.

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Dopotutto i due sono stati compagni di squadra ai tempi del Milan, condividendo più gioie che delusioni, così come in carriera in Nazionale quando furono parte del gruppo del 2006, quello di Marcello Lippi e della Coppa del Mondo a Berlino. Tra aneddoti, scherzi e bravate da buoni amici come quando il ‘pacato' Pirlo inondò con l'estintore il povero Gattuso in pigiama o quando, insieme a Oddo e a Nesta, fu vittima del classico ‘sacco' nel letto con conseguente ‘caccia all'uomo' per le stanze del ritiro.

E Pirlo? “Ha preso tanti di quei cazzotti da Rino… – ha raccontato qualche mese fa Materazzi, testimone di tanti scherzi -. Andrea è un figlio di buona donna, simpaticissimo. Tutti pensano sia un musone che sta zitto, invece è furbo e scaltro, sempre con la battuta pronta. E sapeva sempre pizzicare Rino”.

Se la stima e l'affetto di Gattuso nei suoi confronti hanno testimonianze che ciclicamente si rinnovano con ricordi, anche il Maestro ha avuto in più di una occasione la possibilità di manifestare l'amicizia per ‘Ringhio'. Come ai tempi della loro contemporanea presenza al Milan (tra il 2001 e il 2011) quando Gattuso offriva pesce a tutti a pranzo e nessuno poteva osare dire che non era buono o quando, in epoca più recente, Pirlo prese in giro Rino tecnico del Napoli: "L'ho sentito in video chiamata, si è presentato in tuta del Napoli. E gli ho detto: Rino va che l'han sospesa la Coppa… Ancora era convinto di andare a Barcellona a giocare la Champions League".

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Senza dimenticare le ‘bravate' nazionali, come quando Gattuso venne scelto per un controllo antidoping e non la prese di certo bene, mentre il compagno Andrea Pirlo – come ricorderà nella sua biografia – lo irrideva con un ‘psss… pss…' davanti alle reticenze di Ringhio nel prestarsi alla provetta. Storie di ‘amici mai' per due che si amano come loro. Il buon Antonello Venditti aveva proprio ragione.

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