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L’amarezza di Immobile è disarmante: “Sono solo l’attaccante del fallimento dell’Italia ai Mondiali”

Alla vigilia della sfida di Nations League contro l’Inghilterra, decisiva per sperare nelle Final Four, Ciro Immobile è ancora al centro dell’attacco di Mancini. Malgrado le critiche che lo accompagnano: “E’ stata davvero dura”
A cura di Alessio Pediglieri
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L'Italia si affida ancora una colta a Ciro Immobile per sfidare nella prossima partita di Nations League l'Inghilterra e il tabù in attacco, oramai il manifesto tallone d'Achille del team azzurro dagli ultimi Europei in avanti. Non si può dire che Roberto Mancini non abbia provato di tutto, anche a stravolgere gerarchie e scelte, eppure il ct ancora oggi si ritrova tra le mani un gruppo ottimo ma senza il classico bomber che risolva le situazioni.

Potrebbe essere l'attaccante della Lazio che ha numeri pesanti nelle aree di rigore avversarie quando veste i colori di un club e si spegne inesorabilmente ogni volta che si tinge d'azzurro. I dati di Ciro Immobile in Nazionale sono impietosi e lo ridimensionano a comprimario del gol, incapace di trascinare il reparto e, all'occorrenza, segnare reti decisive. Con una eccezione, Euro 2020, dove l'attaccante della Lazio aveva creduto di sfatare l'ultimo tabù con la maglia dell'Italia, trovando la via del gol  e contribuendo in modo deciso al successo e all'apoteosi finale, consumata poi nella straordinaria serata di Wembley, un dramma ad occhi aperti per l'Inghilterra intera.

Immobile vorrebbe ripartire proprio da lì, dai gol contro la Turchia e la Svizzera che spianarono la strada azzurra e che arrivavano nel miglior periodo di sempre dell'attaccante in Nazionale a cavallo tra marzo e giugno 2021: in 12 partite, 8 reti di cui 4 consecutive tra Europei e qualificazioni Mondiali. Poi, improvvisamente, il vuoto. Ciro Immobile non ha più trovato la via del gol, e di partite ne ha giocate non poche, sette, in cui è rimasto desolatamente a secco. Tra queste, anche le tre maledette che hanno condannato l'Italia alla seconda consecutiva malaugurata eliminazione ai Mondiali.

Ciro Immobile al lavoro a Coverciano ma con l'Italia il bilancio è negativo: 55 presenze, solo 15 gol
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Una macchia che si porta dietro come un fardello dal quale stenta a liberarsi e che puntualmente si ripresenta ogni volta che torna in Nazionale: "Le critiche le accetto ma fa malissimo quando vengo ricordato da molti come l'attaccante della mancata qualificazione ai Mondiali e non come quello della vittoria all'Europeo". Critiche che lo hanno portato anche sul baratro del ritiro dall'Italia: "Sui social è arrivato di tutto, è stata davvero dura. Ne ho parlato e riflettuto anche con la mia famiglia, poi riguardando la mia carriera non ho ritenuto giusto che fossero altri a decidere per me".

E rieccolo qui, alla vigilia di Italia-Inghilterra, partita ancora una volta decisiva per le sorti azzurre alla Nations League, titolare in attacco dell'Italia di Mancini che cambia ma non il suo bomber di riferimento: "Tornando a giocare nel club ho capito che qualcosa da dare ancora l'avevo e il ct non ha mai avuto dubbi che potessi abbandonare". Anche se c'è andato vicino, viste le statistiche pessime in azzurro: 55 presenze e soli 15 gol, che cozzano con quelle di campionato, con 187 reti in 286 gare con la Lazio. "Fa rosicare tutto ciò, anche perché ho vinto 4 volte la classifica marcatori. Eppure in Nazionale rendo meno, forse perché ho meno margine d'errore e voglio strafare. Me lo chiedo anch'io". La risposta potrebbe arrivare venerdì, contro l'Inghilterra.

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