L’allenatrice dell’Irlanda Vera Pauw sconvolge il calcio olandese: “Violentata quando giocavo”
Il calcio olandese è scosso dalla denuncia fatta con un post su Twitter dall'allenatrice della Nazionale di calcio femminile dell'Irlanda, Vera Pauw. La 59enne di Amsterdam ha rotto il silenzio su una dolorosa vicenda che si è portata dietro per parecchi anni, finché non ha deciso di liberarsi da un carico emotivo che pesava come un macigno.
Del resto, la storia raccontata dall'ex calciatrice dell'Olanda (ben 89 presenze in 15 anni, tra il 1983 e il 1998) è da brividi: racconta di essere stata violentata da un "eminente funzionario calcistico" quando era una giovane giocatrice e in seguito aggredita sessualmente da altri due uomini. Tutti e tre erano impiegati nel calcio olandese all'epoca degli abusi.
"Per 35 anni ho tenuto un segreto al mondo, alla mia famiglia, ai miei compagni di squadra, ai miei giocatori, ai miei colleghi e, ora posso accettarlo, a me stessa", ha scritto sul proprio profilo la Pauw, che siede sulla panchina dell'Irlanda dal 2019 ed ha allenato in precedenza anche la Nazionale olandese. Parliamo insomma di un'istituzione del calcio femminile dei Paesi Bassi e per questo la sua denuncia ha fatto molto scalpore.
Non poteva restare in silenzio la Federcalcio – esplicitamente chiamata in causa in quanto indicata come l'ambiente in cui sono avvenute le violenze – che ha affermato di aver avviato un'indagine indipendente in passato, con la collaborazione della Pauw, e ha ammesso di aver commesso degli errori: "Riconosciamo gli errori identificati nel rapporto e non sarebbero dovuti accadere. È inaccettabile che Vera non abbia vissuto l'ambiente di lavoro sicuro a cui aveva diritto in quel momento".
La denuncia dell'attuale Ct irlandese è peraltro lunga e circostanziata, ha detto di essere stata esposta ad abusi sessuali sistematici, abusi di potere, bullismo e intimidazione durante il suo periodo nella Nazionale olandese, sia come giocatrice che allenatrice: "Negli ultimi 35 anni ho tenuto privato l'abuso. Ho permesso al suo ricordo di controllare la mia vita, di riempirmi di dolore e angoscia quotidiani, di dominare i miei sentimenti più profondi. Per molti sono vista come un'allenatrice di calcio sfacciata, una donna dura che è salita al vertice in un mondo mashile. Niente potrebbe essere più lontano dalla verità".
La Pauw afferma di aver presentato cinque denunce alla Federcalcio olandese, senza ottenere una risposta soddisfacente, quindi recentemente ha deciso di denunciare i reati alla polizia del proprio Paese. Una denuncia da cui potrebbe arrivarle altra sofferenza: "Questo sembra già l'inizio della fine per me, ma so che ci sarà più angoscia a venire. Nei media olandesi potrebbero apparire storie del mio orribile calvario e so che potrebbero essere fatte affermazioni contro di me nel tentativo di offuscare la mia storia. Questo è quello che sono, non devo più nascondermi. Spero di poter continuare la mia vita in libertà".