L’allenatore di San Marino: “I miei calciatori fanno vita normale, per giocare devono chiedere ferie”
Il San Marino ha scritto una pagina di storia sportiva vincendo il proprio girone della Lega D di Nations League balzando in Lega C. Una promozione inaspettata dopo il ritorno alla vittoria in gare ufficiali della piccola nazionale del monte Titano datato 5 settembre 2024 e il bis servito poi proprio lo scorso 18 novembre contro Liechtenstein. Il successo esterno per 3-1 rappresenta un'impresa enorme firmata dal Ct Roberto Cevoli. Il tecnico nato Rimini, ex calciatore italiano naturalizzato sammarinese, ai microfoni di Fanpage, ha spiegato cos'è cambiato dal suo arrivo.
"Ho sempre pensato quando sono arrivato che ci fossero giocatori bravi che avessero bisogno di cambiare mentalità ed è quello che abbiamo cercato di fare e secondo me ci siamo riusciti". Cevoli spiega da chi è formata la squadra di San Marino. Un gruppo in cui il calcio è solo un divertimento. "Nella vita lavorano e svolgono mansioni normalissime – spiega il Ct della Nazionale -. Per venire a giocare spesso sono obbligati a chiedere giorni di ferie al proprio datore di lavoro". Sacrifici enormi per un obiettivo comune, un sogno, che San Marino vuole raggiungere.
Si aspettava che vincendo due partite potesse succedere tutto questo?
"Sinceramente no, è chiaro che per una squadra non abituata a vincere fare due vittorie sarebbe stata un'impresa, ci hanno aiutato gli scontri diretti delle altre due squadre che hanno pareggiato le altre due partite e facilitandoci il lavoro".
Ha avuto paura di affrontare questa situazione con un incarico del genere?
"No, perché ho sempre pensato che ci fossero giocatori bravi e che avessero solo bisogno di cambiare mentalità ed è quello che abbiamo cercato di fare e adesso stiamo raccogliendo i risultati".
Che situazione ha trovato nello spogliatoio appena arrivato?
"Lo spogliatoio è sempre stato molto sano con un mix di giovani e vecchi, abbiano iniziato a fare così puntando sui giovani perché il giovane ha entusiasmo, voglia e determinazione, e l'esperienza bisogna fargliela fare, anche perché sono bravi".
I calciatori in rosa militano in campionati di livello più basso?
"Uno solo gioca nel calcio professionistico, gli altri sono dilettanti e giocano nella Serie A sammarinese, che è a un livello abbastanza basso, mentre altri militano nei campionati di Eccellenza e Promozione e tre nella Serie D italiana".
Ci parlava del loro lavoro che svolgono nella vita normale.
"Questo per loro è il divertimento, nella vita normale lavorano, fanno lavori normalissimi e per venire a giocare, quando ci sono trasferte lunghe hanno permessi sportivi che lo Stato gli dà ma molte volte devono chiedere ferie e non mi ero mai trovato a trovare questa situazione".
Questo le crea problemi per le convocazioni?
"Più che è altro il problema è rappresentato dalle società di appartenenza che fanno fatica a lasciarli. Li lasciano partire solo per le settimane Uefa, per le amichevoli molte volte non ce li danno".
E questo può essere un problema.
"Assolutamente sì, ho avuto l'occasioni di parlare con gli allenatori delle altre nazionali e questo è un problema comune che hanno tutti purtroppo".
Qual è l'organizzazione di San Marino per preparare al meglio la Nazionale?
"Gli allenamenti e i raduni si svolgono all'interno di un'organizzazione ai massimi livelli dato che la Federazione ha fatto passi da gigante creando una struttura bellissima mettendoci a disposizione qualsiasi cosa per metterci nelle migliori condizioni".
Ora c'è la Lega C di Nations League.
"Affrontare squadre di un gradino più avanti di livello a noi credo sia la cosa ideale per poterci confrontare e crescere ulteriormente".
Ma un pensierino ai Mondiali?
"Non so se sarà possibile, io sono abituato a sognare e quindi si può sognare in grande secondo me e molte volte i sogni possono diventare realtà. Perché non provarci…"
È stato il suo più grande successo?
"Secondo me sì, in passato ho vinto una Coppa Italia dilettanti alla Sanremese in Eccellenza e quella fu una grande soddisfazione che però non è paragonabile, specie perché alleni la nazionale del tuo paese".
Cosa ha fatto al triplice fischio?
"Ho abbracciato subito i miei collaboratori che sono stati molto preziosi, li ringrazio per questo e poi abbiamo iniziato a parlare dei frutti del lavoro che stiamo iniziando a raccogliere da gennaio 2024. In poco più di 10 mesi siamo riusciti a battere tutti i record di San Marino anche per merito dei ragazzi che sono convinti di quello che gli proponiamo".
L'immagine che si porterà dietro di quella notte.
"La soddisfazione del presidente e della Federazione. Sono qui da tanti anni e di soddisfazioni ne hanno avute poche e vederli piangere e gioire per questa vittoria mi fa stare bene e mi fa essere grato a loro".