Zanetti fa chiarezza sull’Inter: “Problemi finanziari, ma Suning ha sempre supportato il club”
"L'Inter poteva essere venduta durante questa stagione". La conferma è arrivata direttamente da Javier Zanetti, che in una lunga intervista concessa a La Nacion, ha spiegato i grandi problemi attraversati dalla proprietà cinese in seguito alla pandemia. Parole che lo stesso vice presidente nerazzurro ha poi affermato essere state riprese in modo errato: "Le mie parole in riferimento alla proprietà sono state mal riportate. Io ho detto che la proprietà ha sempre continuato a supportare il Club nonostante la crisi economica globale generata dalla pandemia".
L'ex stella nerazzurra aveva rilasciato una lunga intervista post scudetto, fortemente incentrata su un altro tema caldo, oltre i risultati sportivi finalmente conquistati: l'assetto finanziario del club.
Il club ha attraversato e sta attraversando grandi problemi finanziari. La pandemia ha generato molti deficit e potrebbero volerci un paio d'anni per ritrovare l'equilibrio. Abbiamo bisogno che la gente torni allo stadio per attirare gli sponsor… solo quando torneremo alla normalità l'Inter riprenderà a crescere. Ho letto che abbiamo avuto perdite per 102 milioni di euro… e direi che la cifra era anche più alta. Oggi la situazione è difficile, non c'è motivo di nasconderlo, ma la vittoria del campionato deve essere un punto di partenza. Deve rappresentare la base di un progetto duraturo, ma dipenderà molto da noi come società. Dovremo essere molto chiari sulla direzione che vogliamo seguire.
Cosa rende solido un club e la questione nuovo stadio
Il vicepresidente dell'Inter si sofferma sulle componenti che rendono solido un club, senza trascurare la questione sul nuovo stadio:
La redditività di una società dipende dalla sua gestione. Le entrate televisive sono importanti, ma non possiamo dipendere solo da quelle. Bisogna avere una strategia di crescita a livello globale, che permetta di valorizzare il brand, includendo progetti sociali. Tutto ciò dovrebbe riuscire a farti essere sostenibile nel tempo, ma si tratta della sfida più difficile per ogni club. Sul nuovo stadio, stiamo ancora aspettando novità. È un progetto congiunto con il Milan, ma i permessi dipendono dal comune e da una commissione molto lenta ad analizzare la questione. Quando sembra il momento buono succede sempre qualcosa.
La Superlega e il nuovo logo
L'ex capitano nerazzurro dice la sua anche sulla Superlega e rassicura i tifosi interisti riguardo il nuovo logo, oggetto di polemiche di una buona parte dei sostenitori della Beneamata:
La Superlega è stato un errore e bisogna imparare dagli errori, ma sicuramente aiuterà Fifa e Uefa a trovare una soluzione insieme ai club per migliorare il calcio. Sul nuovo logo sono state dette molte cose, ma il nome non è cambiato come ho sentito dire. Bisogna innovare perché non si può ignorare che il mondo sta cambiando, ma ciò che non si può dimenticare è la propria storia. La propria identità e i propri valori non possono essere smarriti, al momento non ci sono cambiamenti che causeranno la spersonalizzazione del club, e spero non ce ne saranno mai.
La nuova vita da dirigente, i meriti di Conte e i tifosi allo stadio
Zanetti sottolinea le difficoltà dell'Inter negli ultimi anni, avendo cambiato proprietario tre volte nell'ultimo decennio, e racconta la sua nuova vita da dirigente:
È stato molto difficile trovare stabilità e sviluppare un progetto. Non è facile adattarsi a una nuova proprietà, con idee e visione diverse. Da dirigente sono orgoglioso di vedere come sia cresciuta la squadra negli ultimi due anni, nonostante gli ostacoli e le battute d'arresto.
Non manca qualche considerazione sul campionato appena portato a casa, in particolare sui propri meriti, ritenuti minori rispetto a quelli di giocatori e allenatore, e sul rapporto con Antonio Conte, abile a cementare il gruppo nei momenti di difficoltà:
Sono stato bravo a essere presente soprattutto nei momenti difficoltà, perché non tutti lo sono. C'è stata un'organizzazione che ha fatto in modo che i calciatori potessero pensare solo a giocare. Questo progetto è iniziato con Conte due anni fa e dal suo arrivo sono stato molto più vicino alla squadra. Antonio mi ha dato spazio e fiducia per stare a stretto contatto con i giocatori. I suoi meriti vanno oltre la vittoria del titolo: ha valorizzato i ragazzi e riposizionato il club, dopo aver convinto il gruppo a seguirlo in tutto e per tutto.
Zanetti, infine, lancia un messaggio di speranza riguardo al tema del pubblico negli stadi: "Ci stiamo preparando affinché per l'ultima partita, in casa contro l'Udinese, qualche tifoso possa essere presente allo stadio".