L’Al-Nassr di Cristiano Ronaldo vince la Champions araba: che spavento per CR7 nel finale
Una doppietta pesante, decisiva, fatale, dirompente. Nella finale di Arab Cup, la Champions League araba, sale sul proscenio Cristiano Ronaldo: con le sue prodezze mette la firma in calce al successo dell'Al-Nassr in rimonta (2-1) sull'Al-Hilal e alla conquista del trofeo. Solleva anche questa Coppa al cielo: lo hanno ingaggiato per questo e lui, del resto, quanto sente odore di vittoria si esalta.
È polvere di stelle che rende più dorata la sua carriera e rende ancora più ricca la bacheca dei premi. E fa nulla che la smorfia di dolore per l'infortunio al ginocchio sinistro (si pianta sul terreno e ha una torsione dolorosa) gli rovina scampoli di gioco: sotto i riflettori c'è sempre lui, nel bene e nel male.
Si prende un bello spavento poi va in panchina, si accomoda e sembra riprendersi subito. Alla fine fare festa coi compagni di squadra senza particolari problemi. Il dolce sapore del trionfo è balsamo che smorza tutti i mali
CR7 piazza la zampata vincente sotto porta con due tocchi differenti, di piede e di testa, due deviazioni a corredo di azioni che ribaltano le ambizioni degli avversari. La mette dentro e poi si abbandona a due esultanze che non passano inosservate: la prima è scandita a muso duro, agita il dito e fa la faccia del cattivo… come a dire, vi metto a tacere tutti; la seconda è tutta nella gioia nella grinta che manifesta dopo che il Var ha dato il via libera alla seconda marcatura
Nel momento di maggiore difficoltà per l'Al-Nassr (sotto di una rete e in inferiorità numerica) nella sfida contro l'Al-Hilal ci pensa CR7 a rimettere le cose a posto, pareggiando i conti e spingendo la partita ai tempi supplementari per la conquista del trofeo. Gli avversari sembravano in controllo del match, con Ruben Neves e Milinkovic-Savic che a centrocampo recitano il ruolo di lotta e di governo mentre sull'altro fronte Brozovic fatica a trovare le geometrie giuste.
È allora che è salito in cattedra il cinque volte Pallone d'Oro portoghese: in gare del genere dà tutto, sono il suo terreno di caccia. Per lui vincere è l'unica cosa che conta, arrivare secondo e prendere i complimenti è qualcosa che non digerisce, li considera una sconfitta. Anche per questa ragione s'è caricato sulle spalle la responsabilità della linea offensiva agendo – nell'occasione della rete dell'1-1 – da centravanti puro e – in quella del 2-1 – da bomber d'area che è lìe la butta dentro con grande freddezza.
La sequenza videoclip a campo largo e poi in posizione più ravvicinata mostra lo sviluppo di entrambe le azioni. La prima è la più classica delle ripartenze con CR7 che si fa beffe della linea difensiva dell'Al-Hilal e di Koulibaly. Ha uno scatto bruciante che l'ex centrale del Napoli e del Chelsea subisce senza colpo ferire: vanno a una velocità diversa e la differenza è disarmante. Facile, facile per il portoghese fare gol a un paio di metri dalla porta. Il raddoppio giunge in maniera rocambolesca: la traiettoria del tiro a giro di Fofana si stampa sull'incrocio dei pali, la palla carambola in area e CR7 la spedisce in porta di testa.