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L’AIA sospende un arbitro fino al 2024: postava video su TikTok in cui spiegava il regolamento

Alessandro Iuliano è l’arbitro che l’AIA ha deciso di sospendere fino al 2024 per via dei suoi video pubblicati su TikTok. Il giovane direttore di gara spiegava il regolamento e azioni di gioco ai suoi followers: non è consentito.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Foto: Instagram "Arbitrino" Alessandro Iuliano.
Foto: Instagram "Arbitrino" Alessandro Iuliano.

Sui social in tanti lo conoscono con il soprannome "Arbitrino". Sia sui canali Instagram che sul suo account personale di TikTok Alessandro Iuliano, arbitro 23enne della Sezione di Mestre, non potrà rientrare in campo a dirigere una partita prima di giugno 2024. La sua carriera è stata dunque messa in pausa dall'AIA che improvvisamente ha deciso di sospenderlo per un motivo insolito. Dalla categoria Esordienti, Giovanissimi, Juniores e Terza Categoria, il giovane direttore di gara di 23 anni arriva in Prima Categoria prima di fermarsi a causa della pandemia che gli ha negato l'accesso al campionato Promozione. Ma la comunicazione dell'AIA è stata a dir poco sorprendente per Iuliano che ha scoperto come gli fosse stato avviato un procedimento di istruttoria a suo carico.

Iuliano infatti durante il lockdown si divertiva sui social tra foto e immagini in campo mentre provava a tenersi in forma e allo stesso tempo dispensava consigli per gli aspiranti arbitri dicendo la sua sugli episodi più discussi delle partite. Un qualcosa che non ha fatto piacere all'AIA che l'ha prima sospeso fino per 5 mesi per poi aggiungerne altri 18. Il giovane arbitro ha infatti violato il regolamento che nega agli arbitri di parlare pubblicamente e in ogni sua forma di episodi attinenti a gare dirette se non autorizzate dal presidente dell'AIA.

Uno dei post di Alessandro Iuliano su Instagram.
Uno dei post di Alessandro Iuliano su Instagram.

Iuliano racconta la sua esperienza in un'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport in cui fa riferimento proprio all'articolo in questione: "Ai tesserati non è concesso fare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, anche a mezzo di siti internet, che attengano a gare dirette da ogni associato, salvo espressa autorizzazione del Presidente dell'Aia – si legge – E non si possono rilasciare dichiarazioni pubbliche in qualsiasi forma, attinenti gli aspetti tecnici ed associativi dell'Aia". Il giovane direttore di gara raccontava sui suoi account anche tutto ciò che riguardava la vita degli arbitri compresi i corsi di formazione che ognuno di loro svolge.

La sospensione è stata dunque una doccia fredda per lui che solo a seguito della convocazione da parte della FIGC del Veneto ha ricevuto la comunicazione ufficiale. Nel corso dell'intervista, Iuliano ha comunque voluto spiegare che questa potrebbe anche essere l'occasione per l'AIA per rivedere le proprie regole in qualche modo: "Ho deciso di raccontare quello che mi sta succedendo, perché è giusto che tutti sappiano come è strutturato il mondo degli arbitri – ha dichiarato Iuliano – Oggi i social network sono fondamentali, l'Aia potrebbe sfruttarli per confrontarsi con i tifosi. Tra i fan e gli arbitri esiste ancora una barriera".

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