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L’Aia risponde alle accuse dell’arbitro anonimo a Le Iene: “Illazioni che non hanno alcun fondamento”

La nota dell’Aia dopo le rivelazioni fatte al programma tv Le Iene da parte di un direttore di gara di Serie A in forma anonima sulle anomalie del sistema arbitrale.
A cura di Vito Lamorte
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"Riteniamo inaccettabili le accuse lanciate ieri sera, peraltro in forma anonima, tramite una trasmissione televisiva. Si tratta di illazioni che non hanno alcun fondamento concreto". Questa la nota dell'Aia, Associazione Italiana Arbitri, dopo le rivelazioni fatte al programma tv Le Iene da parte di un direttore di gara di Serie A in forma anonima sulle anomalie del sistema arbitrale.

Da diverse ore si parla di questa confessione da parte di un anonimo rappresentante degli arbitri, che ha svelato di alcuni problemi che ci sono all'interno del sistema arbitrale italiano: "Sono un arbitro di serie A attualmente in attività e voglio segnalare quelle che per me, e per altri arbitri, sono delle gravi anomalie del sistema arbitrale in Italia. Perché mi sono deciso a parlare? Per amore del gioco del calcio e perché credo ancora nei principi di lealtà sportiva, ma anche perché questa situazione è diventata insostenibile e sta condizionando le carriere di molti arbitri, attraverso un sistema di valutazione del loro operato che presenta molte anomalie".

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In merito a queste rivelazioni si era già espresso il designatore dell'AIA, Gianluca Rocchi: "Lavoriamo in una maniera soltanto per cui non abbiamo grandi problemi. Io sono trasparente con tutti su tutto. Io rispondo per le mie responsabilità. Il rischio di dinamiche interne che influiscono sui giudizi (con riferimento agli episodi della Serie A, ndr)? Assolutamente no".

Di questo tema ha parlato ai microfoni di Fanpage.it l'ex arbitro Gianpaolo Calvarese, che si è espresso in questi termini: "Lui è stato chiaro, ha parlato di politica. Quando arbitravo io, la politica rimaneva fuori dall'arbitraggio, e penso fosse giusto così. In un momento in cui il campionato è più vivo e combattuto che mai, bisognerebbe concentrarsi sul merito e sulla tecnica, non sulle lotte intestine".

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