Lafont da meteora in Italia a eroe in Francia: 13° nella storia ad avere un 10 in pagella da L’Equipe
Dieci su dieci. Il massimo dei voti. Il quotidiano francese L'Equipe aveva riservato un giudizio del genere in pagella a pochi eletti nel corso degli anni. Era successo a Lionel Messi, Roberto Lewandowski o a Kylian Mbappé. Accanto a loro adesso figura anche il nome dell'ex portiere della Fiorentina, Alban Lafont, che a 23 anni s'è tolto la grande soddisfazione di parare un rigore a Neymar e stoppare il Paris Saint-Germain con una serie di interventi prodigiosi. Almeno otto interventi decisivi che hanno messo in cassaforte la vittoria per 3-1 del Nantes, regalando a se stesso e alla squadra una serata magica contro la corazzata di campioni di Pochettino.
Il campo e lo stato di grazia dell'estremo difensore hanno ribaltato i favori del pronostico e riportato le stelle capitoline sulla terra dopo aver gongolato per la vittoria in Champions League nell'andata degli ottavi di finale con il Real Madrid. Capita di inciampare ma il primato in classifica resta saldo (+7 sul Marsiglia secondo). Per una giornata, però, il proscenio è stato tutto per Lafont.
"Eroica", così è stata definita la sua prestazione dal quotidiano sportivo transalpino a testimonianza di una prova eccezionale per tecnica, lettura delle situazioni di gioco, freddezza e prontezza di riflessi. Prima di lui avevano ricevuto un voto del genere altri due portieri: Bruno Martini, numero uno della Francia Under 21 (1988) e poi Lars Windfeld, estremo difensore danese dell'Aarhus nella sfida di Coppa Uefa del 1997 contro il Nantes.
Lafont arrivò in Serie A nell'estate del 2018 dal Tolosa. I viola decisero di puntare su di lui che arrivò con le prospettive e le ambizioni di un talento, quasi un alter ego rispetto a Donnarumma. Ma quella stagione fu durissima per lui e per i gigliati. I numeri non dicono tutto però spiegano bene il lato oscuro di quella stagione al termine della quale il giocatore venne girato in prestito al Nantes: 38 partite tra campionato e Coppa Italia, 46 gol subiti in totale, e ben 10 clean sheet, cifre di certo non trascurabili se rapportate al cammino controverso della Viola ma penalizzate dal rendimento a fasi alterne di Lafont.
Difficoltà nella gestione del palleggio difensivo, ritardo in alcune uscite e nella scelta del tempo degli interventi le pecche palesate che presero il sopravvento rispetto all'agilità e alla presenza tra i pali. "Tornare alla Fiorentina non è un mio obiettivo", disse qualche tempo fa. E adesso al Nantes spera che il momento di gloria non duri solo una giornata.