L’addio di Totti, Ntcham: “Ho ancora la sua maglia numero 10 di Roma-Genoa”
Ventotto maggio 2017. Per i tifosi della Roma non è una data come le altre. È il giorno in cui l'ottavo re della Capitale ha deposto la corona ed è sceso dal trono. Fu allora, in quella giornata carica di emozione e gonfia di lacrime, che Francesco Totti lesse dinanzi al pubblico dell'Olimpico la lettera di addio al calcio, alla squadra che per lui era stato (ed era) tutto. La maglia numero dieci non l'ha mai tolta per davvero, per lui è sempre stata come una seconda pelle e, anche se formalmente non l'ha più indossata per andare in campo, la custodisce gelosamente dentro di sé.
Partita numero 618 in Serie A, 250 gol, 138 assist. Recita così lo score del "capitano" che disse no alle offerte del Milan e del Real Madrid perché il sogno di bambino lo aveva realizzato e andare altrove sarebbe stato come tradire se stesso. Francesco Totti, una delle ultime bandiere del calcio italiano, gettò il cuore oltre l'ostacolo (anche) contro il Genoa, in quel pomeriggio di festa per la conquista di un posto in Champions ma di profonda commozione per l'ultimo saluto del "pupone". Resterà alla Roma come dirigente ma la sua esperienza durerà poco: i dissidi con la proprietà e una parte della dirigenza lo porteranno a lasciare la società poco dopo.
A conservare uno dei ricordi più belli di allora è un ex attaccante del Grifone, Olivier Ntcham. Subentrò al 69° al posto di Pellegri (autore del momentaneo vantaggio dei liguri) e restò per godersi lo spettacolo al triplice fischio. Incantato e a bocca aperta, restò colpito da quell'abbraccio carico d'affetto del popolo giallorosso, stretto intorno al suo capitano nel giorno più difficile.
Oggi gioca con il Celtic ma di quel pomeriggio conserva una "reliquia" d'eccezione: su Twitter ha raccontato di essere riuscito a prendere la maglia numero 10 di Totti al termine di quella storica sfida. "È stato pazzesco giocare contro una leggenda del genere. Ci siamo scambiati le magliette alla fine della sfida. E ovviamente ce l’ho ancora".
