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L’addestramento da marines dell’Atletico Madrid: el profe ha inventato la ‘collina della morte’

I metodi di allenamento dei colchoneros sono molto duri. Il preparatore atletico ha fatto una richiesta speciale per il ritiro: allestire alle spalle del campo da gioco un piccolo promontorio artificiale.
A cura di Maurizio De Santis
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Antoine Griezmann distrutto dalla fatica per la tabella di allenamenti serrata dell'Atletico Madrid.
Antoine Griezmann distrutto dalla fatica per la tabella di allenamenti serrata dell'Atletico Madrid.

L'hanno ribattezzata al ‘collina della morte'. I calciatori dell'Atletico Madrid la guardano dal basso verso l'alto. Ne scrutano le pendenza sotto il sole che scotta, si guardano negli occhi e immaginano cosa li attende. Anche questo fa parte del loro addestramento da marines.

Se i metodi di allenamento dello staff dei preparatori di Antonio Conte hanno piegato in due i giocatori del Tottenham, esausti e in preda perfino a conati di vomito per gli sforzi fatti, anche quelli adottati dagli spagnoli non sono da meno.

Basta guardare l'espressione che è stampata sul viso di Antoine Griezmann: digrigna i denti, stringe gli occhi in una fessura, mormora un "ahi, che dolore", porta la mano sinistra dietro la schiena che senti a pezzi e con l'altra prova a massaggiarsi i muscoli. Può sentirli urlare per la fatica… e non sono allucinazioni.

De Paul e Savic scendono a passo lento dalla 'collina della morte', la salita che ha una pendenza del 30% e va fatta più volte di corsa.
De Paul e Savic scendono a passo lento dalla ‘collina della morte', la salita che ha una pendenza del 30% e va fatta più volte di corsa.

Le direttive del ‘Cholo' Simeone sono molto chiare e la ‘garra', il dare tutto sempre a ogni costo, si costruisce anche così: attraverso la sofferenza. Ora et labora, per la tattica ci sarà tempo. Adesso serve fare gambe d'acciaio.

La squadra è a Los Ángeles de San Rafael Segovia, località del territorio di Segovia (nella regione centrale spagnola di Castiglia e León). È lì che sta svolgendo il ritiro precampionato.

Non c'è tempo da perdere, i ritmi devono essere serrati. Lo impongono il calendario della stagione, condizionato dai Mondiali in Qatar (a cavallo tra novembre e dicembre), e dalla necessità di essere pronti subito.

A Oscar Ortega, alias ‘il maestro', è l'uomo di fiducia del tecnico. È lui il preparatore atletico che ha fatto una richiesta speciale: alle spalle del campo di allenamento ha voluto che fosse allestita un'area speciale per test supplementari.

Si tratta di una rampa a mo' di collinetta: lassù, con una salita che si fa più irta, i calciatori devono arrivarci di corsa. Sono impegnati in scatti massacranti per 15 metri e una pendenza del 45% che vanno ripetuti senza fare troppe storie e fin quando non stanno abbastanza male da non sentire più le gambe.

La prima partita inserita nel calendario delle amichevoli dell'Atletico Madrid è contro il Numancia a Soria (27 luglio). Successivamente i colchoneros voleranno a Oslo, in Norvegia, per giocare contro il Manchester United, avversario degli ottavi di finale di Champions League della scorsa stagione, il 30 luglio.

L'ultimo test del precampionato contro il Cadice il 4 agosto, prima del debutto nella Liga contro il Getafe il 15 agosto. Vincere o morire, così vuole il Cholo.

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