La volontà di Tare: “Finiamo il campionato di Serie A per rispetto dei morti”
Non è un mistero la volontà della Lazio di riprendere il campionato, quando l'emergenza Coronavirus lo consentirà. La conferma è arrivata dall'ultima intervista del direttore sportivo Igli Tare ai microfoni di Sport 1: per l'ex centravanti, è fondamentale concludere la stagione anche in segno di rispetto per tutte le persone che hanno perso la vita e per i fan. Parole destinate a far discutere.
Per Tare della Lazio bisogna concludere la Serie A in segno di rispetto per chi è morto per il Coronavirus
Igli Tare, braccio destro del presidente Lotito e ds della Lazio non ha dubbi sugli scenari per il campionato italiano. Il dirigente albanese è favorevole alla ripresa della Serie A, soprattutto alla luce degli ultimi dati sui contagiati da Coronavirus che hanno acceso una flebile fiamma di speranza. A suo dire portare a termine il torneo sarebbe un gesto di rispetto anche nei confronti di chi non ce l'ha fatta: "La stagione deve essere finita. Per rispetto dei morti e per i fan. I tempi non sono maturi per decidere se annullare. Il numero di persone infette sta iniziando ad abbassarsi. Interrompere la stagione sarebbe ingiusto".
Coronavirus, per Tare sembra vivere un film horror
La speranza dunque è che il trend dei segnali positivi possa allungarsi, anche per tornare a giocare a calcio. Tare è rimasto comunque sconvolto da quanto accaduto finora: "Sembra di vivere in un film horror. Sono rimasto senza parole quando ho visto i camion militari trasportare le bare. All'inizio è stato preso tutto alla leggera, ma ora si parla di una guerra. È un disastro per l'Italia"
Lazio, Tare e la riduzione degli stipendi
In conclusione inevitabile una considerazione sul tema degli stipendi. Cosa farà la Lazio? Si procederà ad una riduzione in linea con quanto accaduto alla Juventus? Tare rimanda il discorso a più avanti: "Se anche in casa Lazio si parla di taglio agli stipendi? No, non ancora. Dobbiamo ancora pensarci. I nostri giocatori sono in contatto tra loro ma non ne hanno ancora parlato. Ma possiamo ben immaginare che presto lo sarà così anche per noi".