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La vittoria a Verona non placa i tifosi del Milan, cantano sempre lo stesso coro: è l’apice della contestazione

La delusione per la piega che ha preso il campionato è molto forte, quel che è accaduto al Bentegodi è nel solco della proteste espresse in occasione della gara col Genoa a San Siro e della festa privata per i 125 anni.
A cura di Maurizio De Santis
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Nemmeno la vittoria a Verona è bastata per placare la contestazione nei confronti del Milan società e del Milan squadra. La colonna sonora che ha accompagnato la prestazione della squadra di Fonseca al Bentegodi era tutt'altro che natalizia… bersaglio degli slogan è stato anzitutto la proprietà americana, invitata a vendere e a togliere il disturbo, poi nel gran calderone che ribolle di rabbia sono finiti anche i calciatori.

La delusione per la piega che ha preso il campionato è molto forte, quel che è accaduto al Bentegodi è nel solco della proteste espresse con vigore (ma in maniera pacifica) in occasione della gara col Genoa a San Siro e della festa privata per i 125 anni. Evento che pure è stato accompagnato da un brusio di sottofondo fatto di mugugni per alcune assenze di spicco, per la presa di posizione pubblica di Boban e, più ancora, per l'invito respinto da Paolo Maldini (che con un post su Instagram ha spiegato le sue ragioni). Solo sei sono i giocatori verso i quali c'è maggiore indulgenza, per il resto non c'è attenuante che tenga.

All'appello manca ancora il recupero della partita con il Bologna, ma il -11 dalla vetta e il -5 dalla zona Champions (distacchi attuali che alla fine della 17ª giornata potrebbero aumentare) sono boccone amaro da digerire. Così come è difficile da mandare giù quel che dall'esterno si percepisce (e si conosce per gli spifferi di spogliatoio) relativamente alla gestione del gruppo e ai malesseri intestini.

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Gerry Cardinale, numero uno di RedBird, è il nome più gettonato negli slogan scanditi dai sostenitori ‘indiavolati' che urlano frasi del tipo "questa società non ci merita" fino ai più classici "noi non siamo americani" oppure "Cardinale devi vendere e vattene". E anche se Reijnders ha segnato un gol bellissimo, pesante e decisivo non c'è stata clemenza nei confronti dei giocatori, nel corso del match invitati con frasi molto colorite a tirare fuori gli attributi oppure subissati di fischi (in particolare alla fine del primo tempo). Note stonate che hanno fatto da contorno all'anticipo di campionato assieme a un'altra giunta dal campo per l'infortunio di Leao. Fonseca non sa più che dire, s'arrampica per cercare appigli e parole (come si evince dalle interviste del post partita) ma la condizione del Milan è sotto gli occhi di tutti.

Una brutta situazione incastonata in un momento particolare della vita societaria per il rifinanziamento del ‘vendor loan' (debito dell'acquirente nei confronti del venditore) sancito dall'accordo con Elliott: investimento da 170 milioni che riduce l'ammontare del prestito e una scadenza dilazionata al 2028.

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