La vita delle mogli dei calciatori stranieri in Arabia Saudita: “Insultate per le spalle scoperte”
No, l'Arabia Saudita non è il nuovo paradiso del calcio, a meno che non si voglia considerare solo l'aspetto economico senza alcun riguardo per ambizione sportiva e qualità della vita. E se dal punto di vista sportivo probabilmente i vari Benzema, Mahrez e Firmino – nel momento in cui hanno seguito la strada tracciata da Cristiano Ronaldo – avevano messo in preventivo di andare a giocare su un palcoscenico infinitamente meno prestigioso e competitivo rispetto a quello cui erano abituati, l'impatto col mondo saudita fuori dal campo è stato assolutamente scioccante soprattutto per le loro compagne, che hanno toccato con mano il trattamento che viene riservato alle donne, in spregio a ogni diritto di libera espressione individuale.
Le rivelazioni fatte al Daily Mail da anonime WAGS di calciatori che dall'Europa si sono trasferiti la scorsa estate nella Saudi Pro League spiegano bene perché già pochi mesi dopo qualcuno di loro voglia fare il percorso inverso, o lo abbia già fatto, come l'ex capitano del Liverpool Jordan Henderson che ha rinunciato alle palate di milioni dell'Al-Ettifaq ed è tornato nel Vecchio Continente firmando per l'Ajax. Le parole delle compagne svelano come siano state insultate pubblicamente e siano state vittime di molestie verbali per strada, arrivando a vedersi rifiutato l'ingresso in negozi e ristoranti a causa del modo in cui erano vestite.
Il Daily Mail spiega che "un certo numero di WAGS che vivono in Arabia Saudita" hanno rivelato come siano in grande difficoltà con la cultura locale, parlando a condizione di rigoroso anonimato perché temono ripercussioni qualora questi sfoghi dovessero essere collegate a loro. Le loro parole disegnano un quadro inquietante di paura nell'uscire in pubblico, ansia su come vestirsi e il sentirsi persino minacciate se si rilassano e diventano "troppo occidentali".
Una di loro ha detto: "È molto difficile per le donne approdate in Arabia Saudita, soprattutto se per la gente del posto non sei vestita adeguatamente. In un'occasione sono stato sgridata solo perché si vedevano le spalle e parte delle gambe. Non possiamo indossare pantaloncini in pubblico, nonostante il caldo. Non puoi indossarli nemmeno in spiaggia. E se lo fai, le persone ti guardano come se ti odiassero. Può essere molto intimidatorio".
Un'altra ha raccontato: "Sono stato allontanata dai centri commerciali solo perché la parte superiore delle mie braccia e le mie spalle non erano coperte e si poteva vedere parte del mio petto perché indossavo un giubbotto. La gente mi ha detto di tornare quando mi fossi vestita adeguatamente. A volte le donne ti urlano insulti e può essere molto spaventoso. Quando si tratta di donne, qui la cultura è molto diversa e sono molto rigidi. Se non sei abbastanza coperta, potresti vivere dei momenti difficili quando esci".
E ancora una terza WAG ha detto: "Non puoi comportarti in modo naturale come in Occidente. Devi stare in guardia ogni volta che esci, quindi tendi a non uscire". Chi pensa che siano testimonianze esagerate, consideri che l'Arabia Saudita prevede punizioni severe per chiunque violi le rigide regole locali in fatto di ‘morale'. Un prezzo decisamente alto da pagare, soprattutto se già si possiede un conto in banca ricchissimo. Henderson potrebbe essere soltanto il primo a fare il percorso inverso dal calcio saudita.