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La verità dietro ai soldi del calcio arabo: milioni solo per i top player, gli altri senza stipendio

Negli ultimi 12 mesi ci sono state oltre 50 controversie finite sul tavolo della FIFA risolte a favore dei giocatori che non ricevevano gli stipendi. “Il mancato pagamento è un problema ricorrente” la denuncia del sindacato internazionale FIFPRO.
A cura di Alessio Pediglieri
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Non è tutto oro ciò che luccica, nemmeno nella patria dorata dei Paesi arabi, la nuova Mecca del pallone internazionale dove svernano sempre più i top player d'Europa in cerca di una conclusione di carriera tranquilla e ben remunerata. Oramai l'elenco di top player è sempre più lungo e dalla prossima stagione annovererà anche l'ennesimo campione, Karim Benzema. Ma c'è un lato oscuro che sta sempre più emergendo: decine di calciatori alla ricerca di stipendi mai pagati.

La faccia oscura della luna araba, quella di cui nessuno parla o vuol fare vedere al resto del mondo è stata mostrata da alcuni report che hanno denunciato uno status generale che non è certamente da considerarsi virtuoso. Tutto è nato quando sono stati alcuni ex giocatori europei ad alzare la voce per ottenere stipendi arretrati e così è bastata un veloce sondaggio per capire che non erano casi isolati a tal punto che sul sito della FIFA si possono vedere tutte le controversie maturate negli ultimi mesi.

A far suonare il campanello dell'attenzione generale è stata la situazione di Lewis Grabban, ex capitano del Nottingham Forrest che era stato ingaggiato dall'Al Ahli, uno dei quattro maggiori club sauditi rilevati dal Fondo sovrano per gli investimenti pubblici: il giocatore ha visto il proprio contratto rescisso dopo solo tre mesi e così il giocatore ha denunciato di non aver percepito tutti gli stipendi pattuiti per un totale di circa 800 mila euro. Grabban ha chiesto un risarcimento di 2.2 milioni e il club è stato condannato a pagargli 500 mila euro.

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Il punto è che mentre giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo o Karim Benzema si trovano in Arabia Saudita ripieni di soldi, con il francese che ha ricevuto e sottoscritto l'ennesima offerta a cifre pazzesche, la maggior parte dei giocatori deve ricorrere ai tribunali per avere le proprie mensilità.  Negli ultimi 12 mesi sono state ascoltate oltre 50 controversie di lavoro che coinvolgono club sauditi e per l'Al Ahli negli ultimi 18 mesi la situazione si è ripetuta per ben 4 volte, spingendo la Fifa a sanzionare la società "con il divieto di registrare nuovi giocatori per due periodi di registrazione interi e consecutivi".

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Una situazione più che diffusa e radicata visto che anche i club di alto profilo del calcio saudita, come l'Al Nassr di Ronaldo, non hanno pagato tutti gli emolumenti richiesti. A novembre, sono stati condannati a pagare al centrocampista brasiliano Petros circa 2 milioni di euro dopo aver rifiutato di accordarsi sui termini concordati nel risolvere il suo contratto. Ma il vero problema è che non è una situazione degli ultimi tempi visto che un comunicato della FIFPRO, il sindacato internazionale che rappresenta 65.000 calciatori, aveva avvertito già la scorsa estate che insieme ad Algeria, Cina, Romania e Turchia anche in Arabia Saudita il "mancato pagamento degli stipendi è un problema ricorrente". Non per chi si chiama Benzema o Cr7, ovviamente.

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