La verità di Buffon su Sarri alla Juve: “So cosa non ha funzionato, dovevano inimicarsi qualcuno”
Quella tra la Juventus e Maurizio Sarri è stata una storia d'amore mai sbocciata. L'allenatore napoletano approdò sulla panchina bianconera nell'estate del 2019 e intorno a lui c'erano grandi aspettative e diversi dubbi: stava rimpiazzando uno dei tecnici più vincenti della storia della Vecchia Signora come Massimiliano Allegri per provare a portare un nuovo modo di lavorare nella squadra che stava dominando in lungo e in largo in Italia da diversi anni.
Questo matrimonio, però, durò solo un anno: Sarri venne esonerato dopo l'eliminazione dalla Champions League per mano dell'Olympique Lione nonostante poche settimane prima avesse vinto lo Scudetto, l'ultimo della serie bianconera. Il tecnico parlò di ‘squadra inallenabile‘ dopo il suo esonero.
Andrea Agnelli decise di mandare via Sarri dopo solo un anno perché non era molto gradito a qualche senatore della squadra e le sue parole durante l'esperienza al Napoli nei confronti della Juve erano ancora vive nella memoria di molti calciatori. L'ex presidente in una conferenza stampa dell'anno successivo a quello di Sarri sulla panchina bianconera disse: "Di lui ho un ottimo ricordo come persona colta, con senso d'umorismo e diversi interessi al di là del calcio. All'interno dello spogliatoio è un'alchimia quella che si crea e che porta a superare ostacoli insormontabili: con Maurizio non si è creata questa alchimia, ma abbiamo vinto uno scudetto assieme e lui sarà sempre ricordato come uno degli allenatori vincenti della Juventus".
Parole che stonano un po' con quello che si vede nella prima puntata di ‘All or Nothing', docuserie sui bianconeri realizzata da Amazon per Prime Video, dove c'è anche il duro discorso del presidente bianconero che condanna la stagione con il tecnico napoletano al timone: "Sono dieci anni che sono presidente della Juve. Se guardo l’anno scorso, al di là dei risultati sportivi, ve lo dico con il cuore, è stato un anno di mer… Qualcuno anche qui dentro non ha dato tutto quello che doveva. Se penso a tutti gli sforzi che hanno fatto le donne e gli uomini della Juventus, noi siamo 800 e si va in campo in 800, si vince e si perde in 800".
Dell'esperienza di Maurizio Sarri sulla panchina della Juventus è tornato a parlare Gianluigi Buffon alla BoboTv, che alla domanda di Antonio Cassano in merito a quella situazione ha risposto così: "Io so cosa non ha funzionato e a chi di dovere l'ho detto: non ci siamo! Purtroppo alcune volte per far delle scelte bisogna inimicarsi qualcuno, difendere le scelte, arrivare a mettere delle spalle al muro qualcuno. Secondo me il mister è stato quasi subito, per come si è proposto, lasciato alla mercé dei risultati. Io con lui lo sento ancora adesso, ho un bellissimo ricordo, ho cercato di dargli una mano nel mio piccolo. Qualcosina non ha funzionato ma poteva funzionare".
Una riflessione che dovrebbe far pensare a tutti coloro che hanno giudicato come completamente negativa l'esperienza di Sarri a Torino e cosa sarebbe potuto cambiare in casa bianconera se non avessero deciso la svolta in panchina dopo la stagione 2019-2020. Ma soprattutto, a chi si riferisce l'ex numero uno della Nazionale quando dice: ‘Purtroppo alcune volte per far delle scelte bisogna inimicarsi qualcuno'?
Buffon ai microfoni della trasmissione televisiva Mediaset Tiki Taka aveva già parlato di alcuni dei problemi avuti dal mister al suo arrivo a Torino: "Sarri da noi ha avuto tantissime difficoltà perché già all’inizio ha avuto dei piccoli attriti con qualcuno. Non è scoccata la scintilla".
Lo stesso Sarri nel corso di un'intervista a Sportitalia del 2021 si tolse qualche sassolino dalla scarpa nei confronti della sua ex squadra: "Il mio Scudetto? Era dato per scontato. All'esterno, ma devo dire anche all'interno. Abbiamo vinto uno Scudetto senza festeggiarlo, ognuno ha cenato per conto suo. Probabilmente l'anno giusto sarebbe stato questo: un quarto posto e ho visto che hanno festeggiato, probabilmente c'erano le condizioni ideali".
Un'esperienza nata con molti dubbi e chiusasi nel peggior modo possibile, ma forse non tutte le colpe erano di Sarri.