La vera storia di Bert Trautmann, da prigioniero degli inglesi a portiere del Manchester City
Definire avventurosa la vita di Bert Trautmann è quasi riduttivo. Alla storia è passato per essere stato un ottimo portiere, anche del Manchester City, che giocò una finale di FA Cup con il collo spezzato, qualcosa di inimmaginabile al giorno d'oggi e qualcosa che lo ha reso un mito soprattutto per i tifosi del City ma in generale una leggenda del calcio. Era tedesco Trautmann, in Inghilterra ci finì a causa della Seconda Guerra Mondiale. Era un paracadutista della Luftwaffe e venne fatto prigioniero, visse in quella condizione per tre anni e proprio in un campo di prigionia scoprì la sua vera vocazione e da lì iniziò la sua carriera di portiere.
Da soldato tedesco a portiere di calcio
Era nato nel 1923 e quando scoppiò la Seconda Guerra Mondiale di anni ne aveva 16 e venne spedito al fronte orientale, andò proprio in Polonia, il primo paese a cui la Germania dichiarò guerra. Trautmann faceva parte della Luftwaffe, l'aviazione tedesca. Non era un pilota, ma un paracadutista. Per tanti rimase al Fronte Orientale, ricevette cinque medaglie, compresa la Croce di Ferro. Venne poi spedito nel Fronte Occidentale, dove fu catturato dagli inglesi. Faceva parte di un reggimento di 1000 persone, solo in 90 salvarono la vita. Finì in un campo di prigionia, per passare il tempo giocava a calcio, lo misero in porta e scoprì di essere un grande talento e così quando uscì (nel 1948) divenne il portiere di una squadra di un campionato minore, il St Helens, da dove spiccò il volo.
La carriera come portiere nel Manchester City e le prime offese dei tifosi
L'anno seguente venne ingaggiato dal Manchester City, che non era la squadra migliore d'Inghilterra (come oggi) ma era una delle squadre principali. Il suo acquisto non venne visto bene dai tifosi, addirittura in 20 mila andarono in piazza per convincere la società a non chiudere il colpo di mercato. Storcevano il naso, a dir poco, per via del suo passato da soldato nazista. Si ricredettero ben presto, perché capirono a suon di parate di avere un grande numero uno tra i pali.
Con il Manchester City giocò 545 partite e per 15 anni fu il portiere titolare, vince una FA Cup nel 1956 e perse una finale di Coppa d'Inghilterra l'anno precedente. I tifosi che inizialmente erano scettici lo presero a cuore e quando nel 1964 diede l'addio al club venne celebrato con tutti gli onori e con la bellezza di 60 mila spettatori sugli spalti a tributargli il doveroso omaggio.
5 maggio 1956: Bert Trautmann gioca la Finale di FA Cup con il collo spezzato
Il momento più alto della sua carriera lo ha raggiunto quando disputò la finale di FA Cup del 1956. Il Manchester City fino a quel momento aveva vinto quattro trofei nella sua storia, e l'ultima Coppa d'Inghilterra l'aveva vinta negli anni '30. I Citizens in finale battono 3-1 il Birmingham. Trautmann è il grande protagonista, tanto che a fine partita viene nominato come ‘man of the match' – prima volta in assoluto per un portiere – e riceve anche i complimenti del Principe Filippo di Edimburgo, il marito della Regina Elisabetta II.
Trautmann durante la partita, precisamente a un quarto d'ora dal termine, subì un durissimo colpo da parte di un avversario. Una violenta ginocchiata al collo. Non esistevano le sostituzioni. Il portiere tedesco continuò a giocare. Festeggiò il trofeo, vinse il premio di miglior giocatore, ma nei giorni successivi continuò ad avere dolore al collo, andò in ospedale e scoprì di avere cinque vertebre del collo fratturate. Pazzesco. Il giorno seguente i giornali inglesi scrissero che Trautmann aveva giocato quella finale di FA Cup con il collo rotto.
Il passaggio da calciatore ad allenatore
Lasciato il calcio divenne allenatore, non ebbe una carriera straordinaria. Tecnico dello Stockport per una stagione, poi il ritorno in Germania con Munster e Russelsheim prima di intraprendere una carriera Commissario Tecnico. Trautmann è stato allenatore di diverse nazionali di Birmania, Tanzania, Liberia, Pakistan e Yemen, che ha guidato fino al 1988.
I tributi e le onorificenze dal mondo del calcio e dalla corona inglese
Sposatosi tre volte, ha avuto quattro figli – uno di quelli morì tragicamente in un incidente stradale quando aveva solo 5 anni nel 1956 – ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Ufficiale dell'Ordine al merito di Germania nel 1997, ma anche Membro dell'ordine dell'Impero Britannico nel 2004, per aver migliorato le relazione tra Gran Bretagna e Germania. Mentre nel 2005 è entrato a far parte della Hall of Fame del calcio inglese, e nel 2011 di quella del calcio tedesco. Il Manchester City gli ha dedicato una statua, presente nel museo del club inglese.