La vera storia dell’esultanza iconica di Balotelli contro la Germania: “Erano invidiosi”
Sono passati dieci anni da quando Mario Balotelli ha schiantato la Germania e ha messo la sua firma sulla qualificazione agli Europei del 2012 dell'Italia. L'attaccate classe 1990, che attualmente milita in Turchia all'Adana Demirspor Kulübü, a Varsavia sfoderò una delle prestazioni più bella della sua carriera e con Cassano, suo partner d'attacco, permise alla selezione allenata da Cesare Prandelli di arrivare dove nessuno immaginava all'inizio del torneo.
SuperMario, all'epoca appena 21enne, segnò una splendida doppietta nella parte iniziale del primo tempo permettendo agli Azzurri di indirizzare fin da subito la gara e la qualificazione. Il primo gol arrivò al 20′ con un colpo di testa ravvicinato su cross di Antonio Cassano ma nella memoria di tutti è rimasto il secondo.
Il numero 9 azzurro ha raccolto un lancio di Riccardo Montolivo e dopo aver controllato in maniera eccellente il pallone lo ha infilato sotto l'incrocio dei pali della porta difesa da Manuel Neuer. Philipp Lahm ha provato ad intervenire in extremis ma la forza e la velocità di esecuzione di Balotelli non gli hanno lasciato scampo.
Un gol da sogno per Balotelli, che dopo si è lasciato andare ad una delle esultanze più iconiche degli ultimi anni. Dopo essersi tolto la maglia, l'uomo con la cresta bionda è rimasto in piedi come una statua mentre mostrava i muscoli con l'espressione seria sul viso prima che i suoi compagni di squadra gli piombassero addosso per festeggiare il super gol.
Invece di correre verso i tifosi o abbracciare i suoi compagni di squadra, è rimasto fermo, flettendo i muscoli e lanciando uno sguardo di sfida al mondo che lo stava guardando. Qualche tempo dopo spiegò il perché decise di esultare così, affermando che non era stata assolutamente preparata e che gli è venuta al momento.
In maniera scherzosa SuperMario ha detto che l'arbitro e gli avversari erano invidiosi di lui: "Le persone hanno visto il mio corpo e si sono arrabbiate, erano gelose. Non c'è niente da dire sulla mia esultanza per il secondo gol. L'avete visto, potete giudicare. Era un bel gol. Sono solo contento di averlo segnato".
Dopo aver mostrato i muscoli, però, Balotelli si sciolse nell'abbraccio della madre al fischio finale della gara: Mario andò a cercare i genitori presenti nello stadio di Varsavia e venne sommerso da un abbraccio che lo fece emozionare.
SuperMario fu capocannoniere del torneo con tre reti, al pari di altri cinque giocatori; e quelle marcature lo rendono il miglior marcatore italiano nella storia degli Europei insieme ad Antonio Cassano.
La sua storia con la Nazionale successivamente si è rivelata molto controversa. Al Mondiale 2014 firmò la rete della vittoria sull'Inghilterra ma viene indicato dalla critica come la delusione maggiore della fallimentare spedizione azzurra in Brasile, con evidenti frizioni all'interno dello spogliatoio con molti senatori. Antonio Conte lo ha convocato una sola volta nel 2016 mentre Roberto Mancini lo ha ripreso in considerazione dopo quasi 4 anni di assenza prima di rimetterlo da parte di nuovo. La sua esperienza con la Nazionale, effettivamente, si concluse con la Coppa del Mondo in Brasile.
Quel giorno abbiamo pensato che Balotelli sarebbe stato il centravanti del futuro ma le cose andarono diversamente. Un vero peccato, per noi e per lui.