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La vera storia della foto di Messi con il piccolo Lamine Yamal: “Dio gli ha fatto un dono”

Mounir Nasraoui è il padre di Yamal, calciatore e talento della Spagna in finale di Euro 2024. Ha parlato della foto del figlio con Messi cambiando la versione della storia.
A cura di Maurizio De Santis
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La foto di un giovane Lionel Messi che nel 2007 fa il bagnetto al piccolo Lamine Yamal, allora neonato, ha fatto il giro del mondo, interpretata come una sorta di "benedizione" del campione argentino al bambino che oggi, poco più che sedicenne, è diventato la stella degli Europei in Germania. La finale di domenica prossima tra Spagna e Inghilterra può essere quella della consacrazione del ragazzo che ha lasciato negli occhi degli spettatori (allo stadio e da casa) la delicatezza del tocco e la magia della traiettoria della rete segnata alla Francia.

Suo padre 32enne, Mounir Nasraoui, finito sotto i riflettori anche per il modo in cui il figlio ha descritto il loro rapporto oltre a parlare della ristretta cerchia di amicizie, ha voluto capovolgere la versione data a quell'immagine e cambiato il corso della narrazione che c'è dietro quello scatto che ha già fatto la storia.

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Nell'intervista a Espn s'è lasciato sfuggire scherzosamente un commento quella foto che ricorda un calendario di beneficenza: "Mio figlio benedetto da Messi? E se fosse stato il contrario? Ovvero che sia stato Lamine a glorificare Lio? Lamine è il migliore in tutto. Non solo nel calcio, anche come persona. Le sue caratteristiche sono un dono di Dio, che è molto importante e deve essere valorizzata". 

Lamine è il calciatore del momento. Che fosse bravo, lo si era già visto tra le fila del Barcellona ma è in Germania che il suo talento è esploso, spazzando via perfino un record che apparteneva alla leggenda del calcio mondiale, Pelé: con il gol realizzato contro i transalpini è divenuto il più giovane marcatore in una semifinale di un Mondiale oppure Europeo.

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Il papà gonfia il petto e esclama: "Sapevo che mio figlio sarebbe diventato una star da quando è nato. Chi è padre lo sa e ogni padre vuole che suo figlio sia il migliore. E lui adesso ha un sogno: vincere gli Europei con la Spagna e, nello stesso tempo, essere il più giovane a farlo".

L'esultanza vendicativa nei confronti di Rabiot è uno degli sfizi che il giovane calciatore s'è tolto. Poi c'è l'esultanza con il numero 304 mostrata da Yamal, quella è di ben altro tenore e ha un significato particolare: è un gesto di orgoglio che parla delle sue radici, il richiamo al quartiere operaio in cui è nato e dove conserva gli affetti più cari. "È il migliore del mondo e della Spagna, perché siamo tutti uguali e rispettiamo allo stesso modo. Olé Rocafonda 304, un riferimento per tutti", ha aggiunto il padre di Yamal. La fiesta è pronta a scattare, magari con una rete del giovane Lamine, dono di Dio.

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