La vendetta di Calhanoglu sul Milan: “Brutto vedere certe cose, ma il karma torna… 3-0 e a casa”
Tra i più attesi della Supercoppa Italiana tra Inter e Milan c'era ovviamente Hakan Calhanoglu, il centrocampista che rappresentava il grande ex di turno, che si è tolto più di una semplice soddisfazione con il successo rotondo sul Milan. "Grazie ai nostri tifosi, abbiamo dimostrato oggi tutto con il 3-0". Poi il classico sassolino nella scarpa che Calhanoglu si toglie subito dopo: "Io di solito sto zitto, non parlo. Era troppo pesante per me vedere certe cose che non mi aspettavo. Ma il karma torna. Noi avevamo fame e li abbiamo mandati a casa velocemente. Li abbiamo mangiati".
Ovviamente ogni riferimento non è a caso perché le storie tese tra Calhanoglu e il Milan erano iniziate praticamente il giorno successivo al suo passaggio dall'altra parte del Naviglio, mai completamente digerito dal popolo rossonero. Poi, lo stesso giocatore ci aveva messo il classico ‘carico' al primo derby a disposizione con la maglia nerazzurra, facendo esplodere la rabbia dei suoi ex tifosi. Da lì, un confronto a distanza che non si è più fermato e, anzi, si è arroventato di occasione in occasione.
Come al momento dell'ultimo scudetto del Milan, conquistato di rimonta, proprio sull'Inter che ha dato il via alla festa dove più di una volta si è superato il segno della sportività e della sana rivalità, andando oltre. Un paio di episodi non sono stati più dimenticati dal Calhanoglu interista, lo stesso che da Riad ricorda ne post partita come "certe cose" che non si sarebbe mai aspettato potessero accadere. A cosa si riferisce di preciso? Di certo all'idea di Ibrahimovic che dall'alto del pullman scoperto in piazza Duomo arringava la folla rossonera proprio contro l'ex compagno. Che era finito al centro anche di contestazioni estreme da parte dei tifosi arringati dallo svedese.
Ma oltre a Ibra, nei pensieri di Calhanoglu non potevano non restare anche quei cori provenienti successivamente, e sempre da parte dei suoi ex compagni, che lo prendevano di mira con una litania tutt'altro che piacevole. Un "Calhanoglu figlio di p**" che propagandosi dal pullman della squadra poi invase la piazza rossonera. In quell'occasione il colpevole non fu mai identificato, ma poco conta. Anzi non conta più: il karma a Riad ha ridato ciò che il Milan gli aveva tolto.