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La vecchia intervista visionaria di De Zerbi: in Premier sta facendo tutto ciò che diceva 2 anni fa

De Zerbi continua la sua cavalcata in Premier League: in un’intervista di due anni fa spiega qual è il suo stile di gioco, lo stesso visto anche nella grande vittoria contro l’Arsenal.
A cura di Ada Cotugno
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Dopo l'addio di Graham Potter nelle prime battute di questa stagione il Brighton ha trovato il suo nuovo mago: la prima stagione di Roberto De Zerbi in Premier League si potrebbe chiudere con un risultato straordinario per il piccolo club del sud dell'Inghilterra. Lo scorso anno i Seagulls avevano chiuso il campionato al nono posto, il miglior piazzamento della loro storia, un risultato che può già essere migliorato. Nella grande vittoria per 3-0 contro l'Arsenal l'allenatore italiano ha espresso alla perfezione il suo gioco, mettendo in mostra tutti i concetti che porta avanti da diversi anni.

I punti cardine del suo credo calcistico sono ben fissi da diversi anni e si sono adattati alla perfezione anche all'interno del calcio inglese. In un'intervista rilasciata due anni fa alla Bobo TV, quando era ancora l'allenatore del Sassuolo, De Zerbi ha parlato del suo stile di gioco, lo stesso che si è visto anche nel secondo tempo della partita con i Gunners. In particolare le sue parole riflettono alla perfezione l'azione che ha portato al gol del 3-0 firmato da Estupinan.

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"Perché viene fatta la costruzione bassa? La mia risposta, che può essere diversa dagli altri, è che per me buttare la palla e andare allo stacco di testa, a recuperare su un rimbalzo vuol dire scommettere. E siccome a me non piace scommettere preferisco allenare la squadra a uscire se si può palla a terra perché non è uno scommettere ma è lavoro. Siccome credo di più nel lavoro che nella scommessa allora faccio questo. Siccome prendo, o mi faccio prendere, giocatori di qualità, non voglio fargli arrivare la palla nei denti ma sui piedi. Poi non lo faccio sempre, se andiamo in parità numerica la vado a giocare più avanti ma non buttando il pallone, indirizzandolo. Questa è la spiegazione. Il problema è che quando la riduci solo su"eh ma avete preso gol, avete perso la palla" ma quante volte siamo andati a tirare in porta e abbiamo fatto anche diversi gol?"

Le sue parole sembrano profetiche, dato che spiegano quello che poi si è visto contro l'Arsenal: era il 2021, ma dal discorso dell'allenatore traspare tutto ciò che poi avrebbe portato sul campo anche nella sua esperienza inglese, cominciata con il piede giusto in una delle squadre più sorprendenti degli ultimi due anni in Premier League. De Zerbi però chiarisce un punto del suo discorso, dando grandi meriti ai suoi giocatori:"Non è merito mio ma dei miei giocatori che sono bravissimi a farlo, tutti dal portiere, ai difensori, ai centrocampisti, agli attaccanti. Devi avere attaccanti che hanno un po' di cilindrata perché se non hanno lo strappo poi fai fatica ad andare ad attaccare la porta avversaria, devi avere gente tecnica".

Anche in Inghilterra può contare su una rosa di qualità, con elementi di grande livello (già adocchiati dalle big) e qualche giovane molto interessante. Il secondo tempo della partita è stata una vera lezione di calcio impartita all'Arsenal e a Mikel Arteta, l'allievo del suo grande amico Pep Guardiola al quale ha consegnato virtualmente il titolo con la sua vittoria per 3-0.

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