La UEFA ha aperto un’indagine sulla Juventus per “violazioni finanziarie” dopo l’inchiesta Prisma
Un'indagine della Uefa sulla Juventus scaturita dall'inchiesta Prisma della Procura di Torino e dai riflettori che la Consob ha acceso sulla gestione economica del club quotato in Borsa. Il fascicolo della Federazione continentale è stato aperto a dicembre scorso (è stata la stessa società bianconera a renderlo noto nella comunicazione del bilancio semestrale) e s'innesta nel momento delicato che sta vivendo il club che deve difendersi sia sul fronte penale sia quello sportivo. L'obiettivo è verificare eventuali violazioni del fairplay finanziario con tutto quel che ne può conseguire a livello sanzionatorio, fino all'ipotesi peggiore di esclusione dalle prossime competizioni continentali per club.
In campo la squadra prova la rimonta clamorosa in classifica e attende il pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni sul ricorso per ottenere la cancellazione della sentenza della Corte d'Appello Federale sul -15 inflitto dalla Procura federale per la questione delle plusvalenze fittizie. Nella aule di tribunale si gioca un'altra partita.
Il doppio fronte penale e sportivo scaturito dall'inchiesta Prisma
Il prossimo 27 marzo davanti al gup Marco Picco del Tribunale di Torino si svolgerà l’udienza preliminare dell’inchiesta Prisma, sempre che in seguito a nuovi atti integrativi la prima tappa processuale non subisca uno slittamento. Sul banco degli imputati ci sono la Juventus, in quanto persona giuridica, e altre 12 persone tra cui gli ex vertici della società dimissionari a novembre scorso: l'ex presidente, Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ad Maurizio Arrivabene e l'ex tessitore delle trame di mercato, Fabio Paratici.
Non meno preoccupante sono le possibili sanzioni che possono essere comminate dalla Procura federale relativamente alle due manovre stipendi che gli inquirenti hanno preso in esame e per le quali, oltre alla stessa Juventus, a rischio sono anche le posizioni dei calciatori che hanno sottoscritto quegli accordi non ufficiali a garanzia dei quali c'erano le cosiddette ‘side letter' (tra cui la famosa carta Ronaldo).
Nella relazione semestrale la notizia dell'indagine Uefa
La conferma dell'indagine da parte della Uefa si legge nel comunicato ufficiale emesso dalla Juventus sul bilancio d'esercizio relativo al primo semestre 2022/2023: il rosso registrato è di 29.5 milioni di euro rispetto alla perdita di 112,1 milioni nei primi 6 mesi del 2021/2022. In base ai dati della relazione finanziaria l'indebitamento netto al 31 dicembre 2022 è di 333 milioni (153 milioni al 30 giugno 2022). Nel documento della società bianconera si legge anche del procedimento di verifica aperto dalla Uefa.
In data 1° dicembre 2022, l’UEFA Control Financial Control Body, “facendo seguito alle asserite violazioni finanziarie che sono state recentemente rese pubbliche a seguito dei procedimenti avviati dalla Consob e dalla Procura della Repubblica di Torino”, ha avviato un procedimento volto alla verifica del rispetto delle UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations – Edizione 2018.
La Società presterà la massima cooperazione alla UEFA nel contesto del procedimento e fornirà ogni informazione e dato utile volto a dimostrare che la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società non si è significativamente modificata rispetto a quanto riportato al CFCB nel contesto della sottoscrizione del Settlement Agreement.
In data 9 dicembre 2022 il membro relatore nominato dal CFCB ha chiesto alla Società di presentare entro il 20 gennaio 2023 determinati documenti attinenti i) il procedimento presentato dalla Procura della Repubblica di Torino, ii) la decisione della Consob emessa nell’ambito del Procedimento 154-ter, e iii) eventuali documenti integrativi e osservazioni che la Società ritenesse utile presentare.