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La TV della Corea del Nord ha iniziato a trasmettere la Premier League: ma non è come la vediamo noi

Da gennaio sono di nuovo visibili in Corea del Nord le partite della Premier League, ma non come le intendiamo noi: la censura del regime di Kim Jong-un è pesantissima. Prima di tutto scordatevi la diretta, ma anche di poter vedere alcune squadre messe all’indice…
A cura di Paolo Fiorenza
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A gennaio di quest'anno la TV di stato della Corea del Nord ha ripreso a trasmettere le partite di Premier League. Non che lo si sia saputo perché siano arrivate notizie (una chimera) dal Paese blindato di Kim Jong-un oppure perché la stessa Premier abbia comunicato di aver venduto i diritti di trasmissione per l'estero al canale nordocoreano, ma solo per quanto riuscito a sapere dall'osservazione attenta dei dati a disposizione. La versione della Premier che arriva davanti ai nordcoreani è peraltro profondamente diversa da quella che vediamo noi e tutti gli appassionati di calcio inglese nel resto del mondo: le partite sono censurate in molti modi e su parecchie cose.

Come viene trasmessa la Premier League in Corea del Nord: la censura del regime

Sei mesi dopo l'inizio dell'attuale stagione della Premier, l'emittente statale Korean Central Television (KCTV) ha ripreso a trasmettere i match, ma il regime di Pyongyang ha dettato le regole con cui devono essere rese visibili le partite, secondo quanto riportato dal sito '38 North', specializzato in questioni nordcoreane. L'analisi è stata resa possibile utilizzando gli archivi delle trasmissioni televisive nordcoreane ricevute via satellite e un database di palinsesti televisivi compilato dal Ministero dell'unificazione della Corea del Sud. La copertura della Premier avviene in violazione dei diritti, insomma usa il ‘pezzotto', visto che le sanzioni internazionali scattate per i programmi nucleari e missilistici del Paese di Kim impediscono di siglare un accordo di cessione. "Come KCTV ottenga il filmato è un mistero", ha affermato il rapporto di '38 North'.

Nessuna diretta: le partite sono in differita di mesi

La copertura è tutt'altro che esaustiva, per usare un eufemismo. Prima di tutto, il concetto di ‘diretta' è pura utopia. I match sono trasmessi in differita e neanche integrali: in genere, una partita di 90 minuti viene ridotta a un'ora e alla grafica in inglese viene sovrapposta quella in coreano. Altri loghi presenti nel video sono sfocati, probabilmente per nascondere il nome dell'emittente estera originale. La censura maschera anche la pubblicità a bordo campo. La copertura della stagione 2024/25 della Premier è iniziata il 13 gennaio con una partita tra Ipswich e Liverpool, addirittura 150 giorni dopo (!) che si era tenuta la partita. La trasmissione successiva, due giorni dopo, era anch'essa di una partita che si era giocata ad agosto.

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Su alcune squadre c'è il divieto di trasmissione

I pessimi rapporti con la Corea del Sud si riflettono sulla scelta delle partite trasmesse: i tifosi di Wolverhampton, Tottenham e Brentford non vedranno mai quelle squadre in TV, visto che tra le loro file ci sono tre calciatori sudcoreani, ovvero rispettivamente Hwang Hee-chan, Son Heung-min e Kim Ji-soo, tutti nazionali e idoli sotto il 38° parallelo. Un elemento che non piace a Kim Jong-un. Così come qualsiasi scena che mostri simboli LGBTQ+, che sarà eliminata.

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La TV di stato nordcoreana non ha opinionisti calcistici: non c'è uno studio pre e post match, si va direttamente alla partita, col commento coreano sovrapposto al rumore del pubblico. KCTV mostra solo una piccola parte delle 380 partite di Premier League giocate e abbondano le repliche: ogni gara trasmessa in TV viene riproposta almeno tre volte. Il programma non solo è incompleto, ma neanche in ordine cronologico. Insomma, gli spettatori nordcoreani potrebbero non sapere mai che quest'anno vincerà il Liverpool di Slot, ammesso che sappiano che non c'è più Klopp in panchina…

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