La Tv americana demolisce Motta: “Preso al posto di Allegri, spesi 200 milioni ma la Juve è senza identità”
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Orribile è il termine che negli studi della Cbs americana utilizzano per introdurre il ragionamento sul disastro del turno di Champions per le squadre italiane. Milan, Atalanta e Juventus fuori ai playoff è esito che ha avuto ampio risalto mediatico a livello internazionale. Se la Spagna esulta per il sorpasso al secondo posto nel Ranking Uefa (che vale la 5ª squadra in Coppa nella prossima edizione), i tre ceffoni presi sul muso dalla Serie A hanno fatto molto rumore anche dall'altra parte del mondo.
Il giudizio sui bianconeri è quello più severo: in buona sostanza, la rivoluzione post Allegri (mandato via perché chiedevano un gioco diverso ma quello attuale non si capisce cosa sia), l'arrivo di Thiago Motta e la contestuale mole di investimenti sul mercato (tra cui calciatori rivelatisi finora come Koopmeiners e Douglas Luiz) scandiscono i termini di un fallimento inatteso per un club blasonato come la Juve.
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"La Juve ha mandato via Allegri perché non piaceva il suo stile, ritenevano che il suo modo d'interpretare le partite non fosse più quello adatto – ha ammesso l'ex calciatore, Mike Grella -. Hanno preso Thiago Motta, gli hanno messo a disposizione circa 200 milioni per fare mercato cambiando molto e portando in rosa molti giovani e con lui è partito un ciclo diverso. Ma finora ci sono stati troppi alti e bassi: contro l'Inter hanno giocato in un modo e vinto, contro il Psv hanno giocato in un altro e perso… una settimana sembrano aver preso la giusta direzione, un'altra ancora sembrano smarriti".
La disamina diventa più severa quando Grella arriva alle conclusioni di questo ragionamento. "Qual è l'identità del gioco di Motta? Non è riconoscibile… i giocatori schierati, la questione dei cambi, l'interpretazione del gioco: era tutto molto povero nonostante partisse da una situazione di vantaggio rispetto al Psv. Loro non erano più forti ma a differenza della Juve, sapevano esattamente cosa fare e come farlo. E per questo hanno meritato di vincere".
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Nella discussione s'introduce anche l'ex cetrocampista inglese, Nigel Reo-Coker: "Nessuno si aspettava un risultato del genere, vale per la Juve contro il Psv e per lo stesso Milan contro il Feyenoord". Trova sponda nell'opinione dell'ex portiere degli Stati Uniti, Tony Meola. "Tutte e tre le squadre italiane era giusto che andassero fuori. Guarda cosa è successo al Milan, condizionato da quel cartellino rosso. L'Atalanta è crollata. E la Juventus è stata in gioco solo perché il Psv ha sbagliato qualcosa ma lo stesso Psv ha continuato a spingere e a pressare mettendola in grande difficoltà".
Com'è possibile una cosa del genere? La chiosa è di Mike Grella che riprende la questione mercato e focalizza l'attenzione sui giocatori che avrebbero dovuto fare la differenza e garantire il salto di qualità. Ma nulla di tutto questo s'è visto.
"La Juventus aveva preso Vlahovic spendendo 70 milioni, ha giocato fino al mese scorso oggi è in panchina e hanno dovuto prendere Kolo Muani. I due calciatori più importanti quest'anno, Koopmeiners e Douglas Luiz, non hanno reso come si sperava. Sono stati un flop… Cosa è successo? Che hai speso quasi 200 milioni ma manchi i tuoi obiettivi e viene eliminato da una squadra, il Psv, che è un gradino più sotto".