La tristissima festa del PSG: fischiato e abbandonato dai suoi tifosi nel giorno della vittoria
Contestato. Fischiato. Abbandonato dalla parte più calda del tifo nel giorno dello scudetto. Sembra un paradosso ma è la realtà. È successo al Parco dei Principi di Parigi dove il Psg ha conquistato il decimo titolo nel campionato francese (l'ottavo negli ultimi dieci anni) ma – come annunciato dal Collettivo Ultras Paris – ha festeggiato da solo in campo. Quando mancavano quindici minuti alla fine del match contro il Lens (concluso con il risultato di 1-1), il settore dello stadio abitualmente occupato dai sostenitori più calorosi s'è svuotato. Via dalle gradinate e tutti in strada a esultare per conto loro, rifiutando la condivisione di quei momenti con la squadra.
Perché? Pesano diversi fattori, uno in particolare: l'eliminazione beffarda dalla Champions League contro il Real Madrid è una ferita ancora aperta. Vittoria all'andata (1-0 a tempo scaduto), qualificazione in pugno al ritorno grazie alla rete realizzata da Mbappé poi è successo il disastro: al Bernabeu si scatena Benzema e la squadra di Pochettino viene travolta da un rimonta micidiale, complice un errore incredibile commesso da Donnarumma. L'ex portiere del Milan, al centro del dualismo con Navas che ha provocato equivoci e alimentato malumore, è tra le pietre dello scandalo che ha fatto ribollire il sangue nelle vene alla tifoseria. Tre sberle sul muso, tutti a casa nonostante l'ennesima campagna acquisti senza badare a spese per l'arrivo di Messi.
Ce n'è anche per la Pulce. Pure l'argentino, sei volte Pallone d'Oro, è stato preso di mira dal malcontento. I mugugni nei confronti dell'ex Barça, il cui rendimento è stato caratterizzato più da ombre che luci, entrano nel corredo accesso di frustrazione e di una "stella senza splendore". È il titolo che il quotidiano sportivo L'Équipe dedica al trionfo in tono minore del Paris Saint-Germain che a casa porta "solo" lo scudetto, magro bottino rispetto alle ambizioni e alle attese. "È difficile da accettare – le parole del tecnico, Pochettino -. Sono situazioni che non capisco. Come si fa a mettere in discussione la grandezza di Messi?".
Non è l'unico a esprimere stupore rispetto alla situazione contingente. C'è comprensione per la delusione ma, al tempo stesso, anche la convinzione che nulla si può imputare a un gruppo che sul campo ritiene di aver dato tutto. "È una cosa che non capisco – ha ammesso Marco Verratti -. Ci proviamo sempre, giochiamo con il cuore. Siamo persone normali, possiamo passare momenti belli o brutti… Siamo i primi a voler vincere tutto. So che sono rimasti delusi per Madrid ma a un certo punto devi andare avanti".
Bersagliato anche dal pubblico per le prestazioni altalenanti, Neymar ha preferito reagire con umorismo a questa situazione. E a chi immagina una sua cessione ha replicato così: "Si stancheranno di fischiare perché ho ancora tre anni di contratto". Laconico anche il commento di Mbappé: "Erano delusi, li capiamo perfettamente, ma è passato ancora un mese da quando è successo. Volevano mandare un messaggio, bene… lo ha capito il club, lo hanno capito i giocatori. Sono liberi di fare quel che vogliono, non siamo nessuno per dire loro se festeggiare o meno. Abbiamo vinto, siamo felici". À la prochaine fois, arrivederci alla prossima.