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La triste festa di compleanno di Essien, si presentarono solo in due: “Ognuno pensa a sé”

Michael Essien conserva gelosamente una foto: gli ricorda una grande delusione all’interno di uno spogliatoio di stelle, ma anche i volti di due veri amici.
A cura di Paolo Fiorenza
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A volte si leggono storie di bambini alla cui festa si presentano in pochi, con successivi appelli social che poi fanno inondare il protagonista di una valanga di affetto. Apprendere tuttavia che una cosa simile capiti ad un calciatore famosissimo, che gioca in una delle squadre di più alto livello del pianeta, è davvero sconcertante e porta dietro di sé parecchie domande. Le stesse che evidentemente si è posto Michael Essien quando organizzò la festa per il proprio 30simo compleanno nel dicembre 2012: il roccioso centrocampista ghanese all'epoca giocava nel Real Madrid e voleva sentirsi parte – dentro e fuori dal campo – di quello squadrone in cui giocavano fuoriclasse come Cristiano Ronaldo e Kakà, Marcelo e Modric.

Michael Essien con José Mourinho ai tempi del Real Madrid
Michael Essien con José Mourinho ai tempi del Real Madrid

Essien, che poi avrebbe giocato anche nel Milan per un anno e mezzo, era arrivato a Madrid nell'estate di quell'anno in prestito dal Chelsea, spinto al trasferimento anche dalla presenza in panchina di José Mourinho, che lo aveva apprezzato durante la comune permanenza a Londra. Entrambi se ne sarebbero andati a fine stagione, non mettendo nulla in bacheca se non una Supercoppa di Spagna. Dopo quattro mesi di inserimento in spogliatoio, il ghanese pensava che la sua festa di compleanno sarebbe stata memorabile, con tanti campionissimi a finire in foto con lui. Insomma qualcosa da ricordare. Ed in effetti ancora oggi ci si ricorda di quella festa, ma per motivi opposti: non ci andò praticamente nessuno.

A dire il vero in due si presentarono: Luka Modric e Ricardo Carvalho, ritratti in una foto assieme ad Essien in cui il sorriso del ghanese esprime tutta la gratitudine nei loro confronti per aver partecipato alla celebrazione dei suoi 30 anni. La vicenda ha poi trovato spazio nel libro ‘Jose Mourinho: Up Close and Personal', in cui l'autore Rob Beasley l'ha elevata a rappresentazione plastica di cos'era quel Real: "Mourinho ha detto che il Madrid era un club politico con fazioni in guerra e mi ha raccontato una storia su Essien che invitò i compagni di squadra al suo 30esimo compleanno, ma solo pochi si presentarono. Allora lui consolò Essien, dicendo che non era niente di personale nei suoi confronti e che non significava che ai giocatori non piacesse, ma semplicemente si preoccupavano solo di se stessi e avevano cose migliori da fare".

Insomma non era esattamente uno spogliatoio dove regnavano l'amore e la voglia di fare gruppo, il che spiega anche il deludente risultato di fine campionato, la seconda piazza dietro il Barcellona a ben 15 punti di distacco. Dopo tre anni il ciclo di Mourinho era alla fine: non a caso nell'estate successiva il portoghese sarebbe tornato al Chelsea assieme ad Essien. Che in valigia ripose con cura quella foto con Modric e Carvalho: due veri amici.

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