La timida reazione della Lega Serie A: condanna il razzismo senza mai nominare Juve-Inter e Lukaku
Il far west che si è generato nel rovente finale della semifinale d'andata di Coppa Italia tra Juventus e Inter continua a far discutere. Tutto è iniziato in pieno recupero quando sul punteggio di 1-0 in favore dei bianconeri l'Inter ha beneficiato di un calcio di rigore per fallo di mano di Bremer. Dal dischetto Lukaku si incarica della battuta e mette a segno il gol dell'1-1 che di fatto chiude la partita. La reazione del belga al penalty trasformato genera però un caos generale. L'ex Chelsea esulta mettendosi il dito sulla bocca quasi a voler tacere la curva della Juventus rivolgendosi proprio al settore alle spalle di Perin. Un gesto che da regolamento l'arbitro ha punito con l'ammonizione e dunque l'espulsione del giocatore per doppio giallo dato che aveva già subito una sanzione in precedenza per fallo su Gatti.
Il gesto di Lukaku ha fatto infuriare i giocatori della Juventus che sia dalle parole di Perin che dello stesso Danilo a fine partita, hanno fatto intendere come quello fosse un chiaro gesto provocatorio. "Zitti" sembra dire Lukaku. Ma zitti perché? I cori sfottò negli stadi sono un classico ma a quanto pare, come scritto nella notte dall'agenzia che cura l'immagine del belga, il giocatore è stato riempito di insulti razzisti e fastidiosi buu che purtroppo sono diventati consuetudine in Italia.
Una conferma è arrivata anche da alcuni video postati sui social che evidenziano proprio questa tesi. "Scimmia di m***a" gridano dal settore della Juventus. E forse anche per questo la Lega Serie A a deciso di intervenire, ma in maniera timida, con una breve nota di poche righe in cui condanna questi episodi ma senza mai nominare Lukaku né Juventus-Inter. Cosa che invece ha poi fatto la stessa società nerazzurra questa mattina con un tweet: "Siamo fratelli e sorelle del mondo. Dal 9 marzo 1908, questa è la nostra storia. Vogliamo ribadire con forza che siamo uniti contro il razzismo e ogni forma di discriminazione".
"La Lega Serie A condanna con fermezza ogni episodio di razzismo e ogni forma di discriminazione – si legge nel comunicato apparso in questi minuti sul sito ufficiale – Pochi personaggi presenti sugli spalti non possono rovinare lo spettacolo del calcio e non rappresentano il pensiero di tutti i tifosi e appassionati allo stadio, che per fortuna condividono i valori più alti dello sport". Ciò che sorprende è che la nota della Serie A non contestualizza evitando chiaramente di nominare la sfida di ieri e l'episodio che ha visto protagonista Lukaku prima della mega rissa che ha poi coinvolto anche Cuadrado e Handanovic per altri motivi.
"Le Società di A, come sempre hanno fatto, sapranno individuare i colpevoli, escludendoli a vita dai propri impianti – continua ancora il comunicato – La campagna "Keep Racism Out" e l`accordo siglato due settimane fa con UNAR sono passi concreti di impegno in questa battaglia, lunga e incessante, che porterà al risultato fissato senza indugi: fuori i razzisti e i loro insulti dagli stadi". Un atto dovuto certo, per dare forza a questa battaglia giustissima e che l'Italia ha bisogno di vincere per evitare che certi personaggi possano ancora essere accostati al mondo dello sport e in particolare del calcio. Nel caso specifico però la Lega Serie A, in attesa di capire quali saranno gli sviluppi di questa vicenda, non si è voluta schierare chiaramente con una parte o con l'altra, ma ha inviato quasi un avvertimento.