La strategia dell’Agcom per bloccare in tempo reale gli streaming illegali delle partite di calcio
Gli scrocconi dello streaming e i pirati che filtrano il segnale gratuitamente avranno vita più dura. L'intervento odierno dell'Agcom tende a stringere il cerchio intorno ai furbetti della Rete e del "pezzotto" che, appoggiandosi anche a frequenze che rimbalzano da un capo all'altro del mondo, riescono ad aggirare controlli e blocchi da parte dell'Autorità.
Il piano è riuscire a stoppare in tempo reale qualsiasi diretta illegale (e non più dopo 3 giorni come accade adesso): per realizzarlo l'Ente è decisa a fare un passo in avanti ulteriore: automatizzare le segnalazioni che intercettano le criticità e far sì che il blocco sia immediato.
Conclusi i Mondiali, il campionato di calcio di Serie A riprenderà il 4 gennaio prossimo mentre bisognerà attendere il mese di febbraio per le Coppe (Champions, Europa League, Conference League) non è escluso che per allora le falle nel sistema, le porte secondarie aperte per l'accesso ai contenuti subiscano una censura più decisa. Il calcio – che attualmente catalizza la maggior parte dell'utenza – è una sorta di test chiave, l'obiettivo è estendere lo stesso schema anche ad altri eventi che si svolgono live (non solo di tipo sportivo) e vengono rilanciati nel web.
La nota ufficiale dell'ente ha tracciato un solco ulteriore per assicurare l'applicazione del Regolamento sul diritto d'autore online con una ragione precisa: "rafforzare i poteri di intervento per contrastare l'offerta illegale di contenuti audiovisivi live, con particolare riferimento alle partite di calcio e alle manifestazioni sportive". In buona sostanza mira a debellare quel fenomeno che prosciuga introiti e ‘distrae' il bacino di utenza dei tifosi-spettatori.
Per stroncare la pirateria viene indicata una strategia ulteriore rispetto a quella messa in atto finora: ovvero, impedire il collegamento del pubblico online a quelle piattaforme e a quei siti fuorilegge che mandano in onda gli eventi in calendario attraverso canali alternativi.
"Il testo sottoposto a consultazione – si legge nel comunicato dell'Agcom in materia – prevede la possibilità di inibire in via cautelare l’accesso degli utenti a piattaforme e siti pirata nei primissimi minuti della trasmissione dell’evento sportivo, grazie all’integrazione del procedimento di cui all’articolo 9-bis del Regolamento".
Agcom tende così una mano ai soggetti direttamente coinvolti e li invita a sottoporre eventuali osservazioni sul provvedimento nei prossimi 45 giorni rispetto alla condivisione sul sito dell'Autorità della delibera a favore della quale hanno votato la maggior parte dei componenti (unico voto contrario è stato espresso dalla Commissaria, Elisa Giomi).
Il relatore, Massimiliano Capitanio, ha spiegato le ragioni di questo intervento: "Agcom ha sempre fatto scuola sul fronte della pirateria, ma evidentemente oggi per contrastare il crescente impatto di questi fenomeni, talvolta gestiti dalla criminalità organizzata, servono strumenti nuovi e sempre più efficaci".