La strana posizione di Calafiori in Francia-Italia: così Spalletti ha sorpreso Deschamps
L'Italia di Spalletti è apparsa bella e cambiata rispetto agli Europei e alla cocente eliminazione contro la Svizzera. Gli azzurri in Nations League contro la Francia sono sembrati molto più sicuri mostrando di aver assimilato al meglio gli automatismi tattici del proprio Ct. Su tutti, dal punto di vista tattico, è balzata ulteriormente agli occhi la posizione di Riccardo Calafiori. Il difensore dell'Arsenal, ex Bologna, titolare nella difesa a tre completata da Di Lorenzo e Bastoni, a partita in corso ha mutato il suo modo di giocare tanto da sorprendere Deschamps.
Calafiori si metteva tra le linee per ricevere il passaggio svolgendo il ruolo di vero registra occulto dell'Italia: playmaker basso davanti alla difesa. La sua posizione ha dato molta difficoltà alla Francia nel leggerla. Calafiori, una volta ricevuto il pallone, avanzava poi con la sfera tra i piedi. Il difensore azzurro però non è nuovo a questo particolare tipo di movimento. Questo modo di giocare, da centrocampista aggiunto, lo ha mostrato anche all'Europeo e lo faceva già con Thiago Motta a Bologna in cui è definitivamente esploso.
L'importanza di Ricci nel riuscirsi ad alternare con Calafiori
Calafiori con la palla ha completato 64 dei 67 passaggi effettuati contro la Francia, registrando una precisione nei passaggi del 94%. Il difensore dell'Arsenal ha inoltre completato anche il 100% dei suoi lanci lunghi dominando la fase di costruzione dell'Italia con la sua progressione palla al piede tra le linee che ha permesso agli azzurri di superare numericamente la Francia a centrocampo. Ma merito della libertà che si prendeva Calafiori per svolgere questo compito va dato anche a Samuele Ricci, tra i migliori in campo insieme al difensore ex Bologna.
Lo scambio Calafiori-Ricci e la mutazione della difesa a tre dell'Italia
Il centrocampista del Torino ha favorito il gioco di Calafiori. I due si scambiavano spesso con Ricci che attirava l'uomo verso di sé lasciando il buco in mezzo dove si andava poi a posizionare Calafiori. Ricci avendo giocato sempre con difese a tre in cui il braccetto fa proprio quel tipo di lavoro lì – lo faceva anche Ricardo Rodriguez al Torino – è sembrato a suo agio facendo dei movimenti che gli venivano naturali. Di fatto diventava lui il difensore al centro del terzetto arretrato quando Calafiori avanza con Di Lorenzo a destra e Bastoni che si portava a sinistra.