La strana intervista di Retegui in spagnolo con l’aiuto del traduttore: è lo specchio dell’Italia
Mateo Retegui ha vissuto una serata dai due volti in Italia-Inghilterra, un po' come tutti gli azzurri. Un primo tempo difficile, e una ripresa più gagliarda in cui è riuscito anche a trovare il gol che purtroppo però non è bastato per evitare la sconfitta agli uomini di Mancini. Difficile chiedere di più a questo attaccante arrivato a sorpresa dall'Argentina per provare a risollevare i problemi offensivi della Nazionale.
L'ultimo oriundo della storia del nostro calcio è senza dubbio l'immagine del nostro momento di grande difficoltà, con il ct che è stato costretto a puntare su un ragazzo arrivato in gruppo per la prima volta solo tre giorni fa. Retegui è stato letteralmente gettato nella mischia, senza nemmeno conoscere la lingua italiana. Ha dato il massimo il bomber del Tigre, che ha sfruttato alla perfezione l'assist di pellegrini per riaccendere le speranze azzurre.
Si è catapultato dunque in un mondo che fino a pochi giorni fa non era suo. E proprio l'intervista post-partita dà la misura della sua condizione, con le difficoltà con la lingua e la necessità di ricorrere all'ausilio di un interprete. È la prima volta assoluta in cui il centravanti della Nazionale non parla italiano. E proprio in tanti sui social hanno sottolineato quanto questa situazione sia stata strana e surreale.
Retegui ha commentato così la sua prova, senza pronunciare una parola in italiano ai microfoni di Rai Sport: "Sono triste per la sconfitta ma molto contento di aver debuttato con questa maglietta per questo Paese. Per me e per la mia famiglia è un orgoglio. Quello che volevo era vestire questa maglia, peccato che non sia arrivata una vittoria, ma continueremo a lavorare in vista della prossima partita".
Parlando delle sue sensazioni e dell'impatto nel gruppo della Nazionale, Retegui ha mostrato la sua soddisfazione. Non poteva chiedere di più l'attaccante che pensa solo a lavorare per integrarsi nel migliore dei modi: "L'impatto è stato buono, i compagni mi hanno trattato bene, mi hanno unito al gruppo con grande affetto. Bisogna lavorare e conoscersi meglio per dare il massimo. Ho cercato il gol per tutto il primo tempo e l'ho trovato nella ripresa, ma questo non è importante. È importante che la squadra trovi la vittoria nella prossima partita".