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La strage in Illinois scuote il calcio USA: “Legge sulle armi? Non si fa nulla. Ho il voltastomaco”

Il centrocampista dei LA Galaxy, Sacha Kljestan, che ha lanciato un appello emotivo in merito alla legge sul possesso delle armi dopo l’attacco alla parata del 4 luglio alla periferia di Chicago, in Illinois.
A cura di Vito Lamorte
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Un'altra sparatoria ha sconvolto l'America nelle scorse ore. Questa volta è toccato ad Highland Park, in Illinois, durante la parata del 4 luglio: alla periferia nord di Chicago ci sono stati 6 i morti e 16 i feriti, con 31 persone che sono state portate in ospedale per accertamenti vari. Si tratta dell'ennesima strage di massa che mette in ginocchio gli Stati Uniti, a un mese dalla tragedia nella scuola elementare di Uvalde e solo pochi giorni dopo l'approvazione da parte del Congresso di una storica stretta sulle armi.

Il killer della parata dopo aver sparato da un tetto, si è mescolato alla folla indossando vestiti da donna, e aveva due fucili con sé: questo dimostra come vi fosse un vero e proprio piano studiato per colpire in quel modo in occasione di una delle feste più sentite negli States.

Dopo le parole di Steve Kerr di qualche tempo fa, anche il calcio scende in campo per chiedere ai membri del Congresso una nuova legge sulle armi negli Stati Uniti. A dire la sua è stato il centrocampista dei LA Galaxy, Sacha Kljestan, che ha lanciato un appello emotivo in merito alla legge sul possesso delle armi nella conferenza stampa dopo la vittoria per 4-0 della sua squadra sul Montreal che si è giocata nelle ore successiva alla sparatoria di massa in Illinois. ​

​Il calciatore è sceso in campo solo per 13 minuti ma ha voluto utilizzare la conferenza post-match per veicolare il suo messaggio: "In realtà farà un discorso molto breve e non risponderò a nessuna domanda sulla gara. Non sto scherzando.​ Ho il voltastomaco per quello che è successo oggi in Illinois e penso che dobbiamo parlare della legge sul controllo delle armi. Voi ragazzi potete scrivere della partita se volete, ma non me ne frega un cazzo".

Sacha Kljestan ha proseguito il suo intervento con toni sempre molto forti: "È un circolo vizioso malato che continua a succedere ancora e ancora e non stiamo facendo nulla al riguardo, e questo mi fa star male. Congresso, senatori, se qualcuno vede quello che sta accadendo, faccia qualcosa. I nostri ragazzi si sparano, diciamo ‘pensieri e preghiere' e non fa nulla. Ne parliamo sui social media e non si fa nulla. Il nostro il governo non fa nulla e poi qualcuno viene sparato di nuovo".

Il centrocampista dei LA Galaxy ha chiuso il suo intervento così: "Non sono un politico ma sono un essere umano e i miei figli temo per loro quando vanno a scuola e mi fa incazzare. Se non ti fa incazzare, se non vuoi una nuova legge sulle armi in questo paese, allora c'è qualcosa che non va in te".

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