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La storia di Deniz Undav: il bomber dello Stoccarda che lavorava in fabbrica e ora sfida la Juve

Deniz Undav è il bomber dello Stoccarda. Quando aveva 17 anni il Werder Brema lo scartò, gli dissero che era troppo piccolo per diventare un attaccante di grido, ora gioca con la Germania e sfiderà la Juventus in Champions.
A cura di Alessio Morra
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Lo Stoccarda è stata la grande rivelazione dell'ultima Bundesliga. In pochi mesi è passata da una salvezza miracolosa a un posto in Champions League. Il giovane allenatore Hoeness, figlio e nipote d'arte, ha risollevato le sorti di un club che è arrivato a ottenere grandi traguardi con una rosa ricca di giocatori (fino a pochi mesi fa) poco conosciuti e scarsamente considerati, ma che ora luccicano, tra questi c'è anche Deniz Undav: bomber della squadra, pure nazionale tedesco, che da ragazzino dopo essere stato scartato per mantenersi iniziò a lavorare in fabbrica.

Deniz Undav da de Zerbi ai gol con lo Stoccarda

Lo scorso anno Undav ha realizzato 17 gol in Bundesliga, praticamente uno ogni due partite. Ben presto è diventato un idolo dei tifosi dello Stoccarda, che ha chiuso al terzo posto in campionato. A livello internazionale il suo nome non era molto noto. Undav è un classe 1996 e nel grande palcoscenico si è affacciato piuttosto tardi. Il passaggio al Brighton, con De Zerbi allenatore, gli è stato utilissimo. Ora sta raccogliendo i frutti di una carriera che ha faticato a decollare.

Il Werder Brema lo scartò quando era un ragazzino

Quando era ragazzino venne scartato dal Werder Brema, che a 17 anni gli dice che il calcio non fa per lui. Undav, tedesco di origini curde, però crede nelle sue capacità, fa una fatica enorme ma alla fine è arrivato nel gotha, ha preso parte pure agli Europei 2024.

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Dal lavoro in fabbrica alla Champions

A 19 anni gioca con l'Havelse, squadra di Regionaliga, dilettanti, quarta serie tedesca, che lo paga 150 euro al mese. Per mantenersi deve fare anche un altro lavoro, fa l'operaio, lavora in fabbrica. Il suo turno inizia alle 4 del mattino, poi finito il turno c'erano gli allenamenti. Parlando di quel periodo, una volta, ha detto: "Lavoravo già alle 4 del mattino, a volte tornavo a casa alle 20. Non potevo vivere di solo calcio". Poi ha iniziato la sua scalata ed è finito in Belgio, dove si è riscoperto un grande bomber, con il St. Gilloise.

Non ha mai mollato e ora sarà l'avversario della Juventus, in una stagione nella quale il vizio del gol certamente non lo ha perso (6 gol in 11 partite, uno pure in Champions) e con Stoccarda anche in Champions vuole togliersi grandi soddisfazioni.

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