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Mondiali in Qatar 2022

La storia da film di Moussa Ndiaye: convocato ai Mondiali nel giorno del suo matrimonio

Il difensore dell’Anderlecht ha saputo solo nel giorno delle nozze di essere stato convocato per il Senegal. È al debutto assoluto con la maglia dei Leoni della Teranga.
A cura di Maurizio De Santis
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Moussa N'Diaye ha saputo della convocazione in nazionale nel giorno delle sue nozze.
Moussa N'Diaye ha saputo della convocazione in nazionale nel giorno delle sue nozze.
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Sì. Sììììì! Moussa N'diaye l'ha urlato così forte che gli ospiti della cerimonia hanno creduto fosse una reazione isterica al particolare coinvolgimento emotivo del momento. La notizia che ha fatto vibrare il suo cellulare e lui stesso che l'ha ricevuta è arrivata mentre celebrava le nozze: il commissario tecnico del Senegal, Aliou Cissé, ha fatto sapere al difensore dell'Anderlecht che avrebbe dovuto rinunciare alla luna di miele e alle coccole amorevoli della consorte perché quando la patria chiama tutto il resto passa in secondo piano.

Il calciatore ha ricevuto la notizia della convocazione quando me se lo aspettava. È un'ambizione che aveva rimosso, un sogno che aveva richiuso a doppia mandata nel cassetto. Poi Sadio Mané ha avuto la certezza che non ce l'avrebbe fatta a essere presente nella lista dei 26 e tutto è cambiato.

Il difensore dell'Anderlecht è al debutto assoluto nella nazionale dei Leoni della Teranga.
Il difensore dell'Anderlecht è al debutto assoluto nella nazionale dei Leoni della Teranga.

Perché proprio lui che è un terzino e non un altro attaccante che prendesse il posto della punta del Bayern Monaco? Lo ha spiegato il selezionatore citando i problemi di passaporto di un altro giocatore: si tratta di Ismail Jakobs, laterale mancino dei francesi del Monaco: è nato in Germania, a Colonia, è naturalizzato senegalese ma non è riuscito ancora a ottenere il riconoscimento ufficiale del cambio di nazionalità.

"Mi auguro che possa aggregarsi a noi dalla prossima gara – ha ammesso il tecnico parlando del difensore del Monaco -. Nel frattempo ci teniamo pronti a ogni evenienza… non avremo problemi a sostituire Jakobs con Ndiaye".

I Leoni della Teranga – è il soprannome del Senegal – giocano la prima gara dei Mondiali in Qatar oggi contro l'Olanda (la seconda del Gruppo A dopo Qatar-Ecuador che ha aperto la rassegnata iridata, una delle più discusse e contestate della storia). N'diaye è a Doha, durante il viaggio ha visto scorrere davanti agli occhi tutte le immagini e i momenti di sabato scorso (19 novembre) scandito dalla sillaba "fatidica" e da rafforzativo "lo voglio" e dalla chiamata della federazione. Aveva programmato il rito per tempo, certo che la pausa del campionato belga sarebbe stata propizia… ma non aveva fatto i conti con la sorte che per lui aveva in mente altri disegni.

Debutto assoluto. N'diaye ha 20 anni e, per quanto Cissé lo abbia definito "un calciatore di talento e molto promettente" finora non è mai stato in nazionale maggiore. Al massimo per lui c'è stata la vetrina dell'Under 20 e null'altro, ecco perché quando lo smartphone ha emesso il suono caratteristico è stato come ricevere un pizzicotto sulla guancia.

Tutto vero. Indossare la casacca del Senegal è come fare un viaggio nel passato, a quand'era ragazzo e nemmeno immaginava che sarebbe arrivato a vestire una casacca così importante. Nato a Dakar, il destino ha voluto che fosse l'Aspire Academy (una scuola sportiva che ha sede ad Al Waab, distretto di Doha) a fargli da trampolino di lancio. Strabuzzò gli occhi e sfoderò un grande sorriso quando nel 2020 la ‘masia' – sì, proprio il settore giovanile del Barcellona – lo accolse in seno. Due anni più tardi (nell'estate scorsa) passò all'Anderlecht. Adesso la Coppa del Mondo, perché la vita a volte fa strani giri.

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