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La squadra di calcio di Wuhan torna a casa dopo tre mesi: “Finalmente possono vedere le famiglie”

Il Wuhan Zall, squadra del massimo campionato cinese, ha fatto ritorno in città dopo tre mesi. Nel momento dell’esplosione del contagio in Cina, i calciatori e lo staff erano impegnati nel ritiro pre-stagionale in Spagna. Dopo una isolamento lungo e complicato, nelle scorse ore è avvenuto il ricongiungimento con le famiglie.
A cura di Redazione Sport
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È durato 104 giorni il viaggio del Wuhan Zall in giro per il mondo, l0ntano dall'epicentro della pandemia che da Wuhan si è propagata poi in tutto il pianeta. Era iniziato inconsapevolmente, con il viaggio in Spagna per il ritiro pre-stagionale in vista dell'inizio del campionato cinese (fissato per lo scorso 22 febbraio). Si è trasformato in una complessa serie di spostamenti da un punto all'altro del globo, tra elevate misure di sicurezza e il timore per quanto stava accadendo in Cina e nel mondo. Ieri, dopo oltre tre mesi di assenza, la squadra di calcio di Wuhan ha fatto finalmente ritorno in città.

All'arrivo la squadra è stata accolta da una discreta presenza di tifosi festanti, felici di poter riabbracciare i propri beniamini. L'ennesimo segnale di un graduale ritorno alla normalità per la prima città al mondo colpita dal Coronavirus. Il club ha comunicato con sollievo la notizia del rientro attraverso il proprio account Weibo, l'equivalente cinese di Twitter.

"Dopo tre mesi di assenza, la squadra del Wuhan Zall e tutti i suoi componenti hanno fatto finalmente ritorno in città. Calciatori e staff potranno ora riunirsi con le loro famiglie, dopo non aver visto i propri cari per oltre tre mesi. Il club è molto grato per il supporto e la comprensione mostrato da tutti in questo periodo".

Il lungo viaggio del Wuhan Zall è cominciato lo scorso mese di gennaio, con la partenza per il ritiro di Malaga, in Spagna. Alla ricerca di un clime mite e favorevole per ritrovare la condizione in prossimità dell'inizio della Chinese Super League. Il lockdown di Wuhan ha impedito il rientro della squadra, che si è ritrovata così isolata a migliaia di chilometri da casa, tra gli sguardi sospetti e le preoccupazioni della comunità locale.

Con l'arrivo del virus anche in Spagna, in concomitanza del progressivo miglioramento della situazione a Wuhan, il club ha predisposto prima uno spostamento in Germania, poi il rientro in Cina. Non subito a Wuhan, ancora in regime di isolamento, ma a Shenzhen, a circa 1000 chilometri di distanza. Qui l'intera squadra prima è stata sottoposta a quarantena, poi ha ripreso gli allenamenti, nonostante l'assenza di una data ufficiale per l'inizio del campionato cinese. Infine, il trasferimento in treno da Guangzhou a Wuhan. L'ultimo atto di un viaggio lungo 104 giorni.

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