La Spagna dà una lezione di sportività all’Inghilterra: nessuno si toglie la medaglia
La Spagna è uscita sconfitta dai 90 minuti della finale di Nations League contro la Francia, ma non dallo stadio di San Siro che invece ha applaudito il comportamento della squadra spagnola. Subito dopo il fischio finale infatti, la delegazione della Uefa, capeggiata dal presidente Ceferin, ha iniziato a premiare la squadra che si è classificata seconda in questa competizione: la Spagna. La squadra di Luis Enrique, con in testa il suo capitano, Sergio Busquets, ha sfilato per prima sul palchetto allestito sul terreno di gioco del ‘Meazza', per ricevere gli omaggi della Uefa ma anche la medaglia d'argento della Nations League.
Ebbene, ciò che era diventato anormale nell'ultimo Europeo vinto dall'Italia, è stato trasformato immediatamente in un qualcosa di giusto e logico dagli spagnoli. Già, perché Busquets e compagni hanno dato una vera lezione di sportività a chi, come l'Inghilterra, dopo la sconfitta contro gli azzurri di Mancini lo scorso 11 luglio, si erano immediatamente tolti la medaglia dal collo, contrariati dal risultato finale della gara. L'esatto opposto delle Furie Rosse che invece, uno per uno, in maniera composta e organizzata, hanno accettato ben volentieri il prezioso cimelio dal presidente Ceferin lasciando la medaglia in bella vista sul collo.
A rafforzare il comportamento della Spagna, ci hanno pensato anche i tifosi presenti allo stadio che subito dopo hanno applaudito la Francia che stava per alzare la coppa sotto il cielo di Milano. Con loro, anche la stessa squadra spagnola che insieme al proprio allenatore, Luis Enrique, è rimasta in campo ad applaudire ed omaggiare i propri avversari.
Un gesto di grandissima sportività che cancella immediatamente il pessimo esempio dell'Inghilterra a Wembley dopo la finale degli Europei, che aveva mancato completamente di rispetto la Uefa e la stessa competizione. I giocatori inglesi furono pesantemente contestati sui social e additati come "irrispettosi" per quel gesto che ha impressionato tutti.
"È un qualcosa di cui non dovrebbero essere orgogliosi" scriveva qualcuno mentre ogni singolo giocatore inglese si toglieva rapidamente quella medaglia. L'esempio della Spagna, mostrato questa sera in diretta mondiale, è frutto di un gruppo forte, solido, giovane, ma soprattutto intelligente e con una grande cultura sportiva trasmessa da un allenatore e un condottiero ammirevole come Luis Enrique.