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La sofferenza di Gosens per la mancata chiamata della Germania: “Ho chiesto l’aiuto dello psicologo”

Non essere agli Europei è stata una grande delusione per Gosens che si è aperto sul tema della salute mentale: “Solo perché guadagniamo soldi non significa che possiamo comprare la nostra salute con quei soldi”
A cura di Ada Cotugno
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Robin Gosens ha dovuto ingoiare un boccone amarissimo quando ha scoperto che non avrebbe fatto parte della lista dei convocati della Germania per gli Europei. Una mancata chiamata che gli ha fatto crollare il mondo addosso, come ha ammesso lui stesso, e che lo ha portato a chiedere un aiuto psicologico per poter affrontare la delusione e riprendere ad allenarsi come nulla fosse successo,

Non è la prima volta che l'esterno dell'Union Berlino si apre su temi così delicati, ma questa volta nella sua intervista per ZDF ha voluto regalare una lezione importante su un argomento che nel mondo del calcio è ancora visto come un tabù.

Le difficoltà dopo la mancata convocazione

L'esclusione dalla Germania per lui è stata un duro colpo, soprattutto perché anche la sua famiglia ha dovuto affrontare dei cambiamenti affinché lui potesse avere l'opportunità di partecipare agli Europei: "Ho visto infrangersi il sogno di una vita e non sapevo come affrontare la cosa. Non sapevo come uscire da quella situazione, dopo una stagione deludente. Non è stato facile vedere che non sarei stato parte dell’Europeo dopo che la mia famiglia si è trasferita con me dall’Italia in Germania proprio nell’ottica della mia partecipazione a questo evento".

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Per questo motivo Gosens ha chiesto l'aiuto di uno psicologo per poter affrontare la situazione. L'ex Inter ha ammesso di essersi rivolto a un professionista che gli ha permesso di metabolizzare la delusione: "Qui non si tratta solo di non esserci, accettarlo ed andare avanti, perché mi è proprio crollato il mondo addosso. Per questo ho imparato che parlare con uno psicologo come sfogo aiuta molto".

L'appello di Gosens per il mondo del calcio

Aprirsi si un tema così delicato ha permesso al giocatore di esporsi e portare a galla un messaggio importantissimo che troppo spesso passa in sordina: "Non può essere che la psicologia continui ad avere uno status così basso nel calcio professionistico, ma nemmeno che continui ad avere uno status così basso nella società in generale. Questo mi disturba e mi rende molto triste".

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Gosens batte specialmente sulla poca sensibilità che spesso mostrano i tifosi nei confronti dei calciatori che vivono momenti difficili e sentono il bisogno di affidarsi a uno psicologo per poter tornare a stare meglio: "Soprattutto quando sento o leggo commenti in cui la depressione viene semplicemente ignorata: ‘Ragazzo, stai guadagnando milioni, come puoi essere depresso?', si legge. Questo genere di commento mi fa venire voglia di vomitare. Solo perché guadagniamo soldi non significa che possiamo comprare la nostra salute con quei soldi. So di essere in una posizione incredibilmente privilegiata e probabilmente di guadagnare troppi soldi. Ma questo non mi rende meno umano".

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