La Serie A va in onda con lo sponsor russo a bordo campo e fa infuriare l’Ucraina
La Serie A va in onda con uno sponsor russo e in Ucraina non la prendono bene. Chi va allo stadio non lo nota, chi segue le partite in tv nemmeno, ma chi si sintonizza dall’estero sì. Sui cartelloni elettronici a bordo campo, in queste prime partite della stagione 2022/23, è passato in rassegna il logo di Liga Stavok, agenzia di scommesse con sede in Russia, che in passato avrebbe avuto persino presunti legami con Suleiman Kerimov, uno degli oligarchi sanzionati dall’Unione Europea per i suoi rapporti con Vladimir Putin. Non un partner della Lega Serie A, bensì di Infront, che ha acquisito i diritti per il cosiddetto digital overlay, una vera e propria sovrascrittura di ciò che passa sui led luminosi. Solo che lo sponsor russo, in questo modo, è apparso persino sulle tv ucraine. Motivo per cui la UAF (Ukraine Association of Football) ha inviato una protesta formale alla Lega.
L’Ucraina scrive alla Lega Serie A contro lo sponsor russo
La partita finita sotto osservazione è Lecce-Inter, prima giornata di campionato. Il match è andato in onda su Megogo, broadcaster ucraino che detiene i diritti della Serie A. Sui tabelloni a bordo campo, già da questa sfida, è passato in rassegna il logo di Liga Stavok. Da lì le proteste degli utenti, che hanno portato la Federcalcio ucraina a scrivere alla Lega Serie A. Una lettera in cui si ricorda l’impegno da parte di Italia e Unione Europea nel sanzionare la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina, ma anche la solidarietà che la stessa Serie A ha mostrato nei confronti del popolo ucraino. Su queste basi, la UAF ha chiesto alla Lega di «prendere in considerazione la possibilità di interrompere i rapporti» con Liga Stavok. Una richiesta alla quale la Lega Serie A ha risposto spiegando come non vi sia alcuna partnership con l’agenzia di scommesse russa, ma che la sponsorizzazione riguarda accordi tra i club e l’advisor Infront. In Ucraina e non solo, perché la stessa scena si è verificata in Gran Bretagna, per Atalanta-Milan e Lazio-Inter.
I legami tra lo sponsor della Serie A e il Cremlino
Dal 1° settembre 2021, con un ordine esecutivo firmato da Putin, in Russia si possono effettuare scommesse online tramite il servizio Mobilnaya Karta, società di proprietà dalla compagnia JSC Modern Payment Solutions, a sua volta sotto il controllo di VTB Bank, una delle banche finite nel mirino delle sanzioni dell’Unione Europea, del Regno Unito e degli Stati Uniti. Tra i fondatori di Mobilnaya Karta, si trovano diversi componenti di PMBK, ovvero la società che che opera a livello commerciale col nome di Liga Stavok: tra questi Olga Zhuravskaya, vedova del fondatore dell’agenzia di scommesse (il defunto Oleg Zhuravsky) e Magomedtrasul Gadzhiev, che di PMBK detiene il 22,7% e in Mobilnaya Karta risultava avere il 10% fino a un anno fa. Poi, proprio in concomitanza con l’ordine esecutivo del Cremlino, escono dal capitale della società autorizzata a fornire i servizi di scommesse online, che adesso è sotto il controllo di Modern Payment Solutions e dunque nel raggio d’azione della sanzionata VTB Bank.
Zhuravskaya e Gadzhiev, oggi, risultano ancora tra i proprietari di PMBK (dunque di Liga Stavok) e insieme a Iurii Krasovski detengono il 70% dell’agenzia di scommesse. Anche Krasovski, come i due già citati, è un ex socio di Mobilnaya Karta, che però sul piano formale ha oggi un unico proprietario: la JSC Modern Payment Solutions controllata da VTB Bank, una banca che ha «stretti legami con l’intelligence russa» ed è «in gran parte di proprietà del governo della Federazione Russa» come si legge nelle sanzioni adottate dall’UE. Solo che questo cambio di proprietà è arrivato in concomitanza con l’entrata in vigore dell’ordine governativo, che ha reso Mobilnaya Karta l’unica società autorizzata ad operare sul mercato del betting online in Russia.
Una casualità? Forse. Così com’è stata forse una casualità l’uscita di scena della Casako AG di Carsten Koerl, amministratore delegato di Sportradar, che a seguito degli eventi in Ucraina ha dichiarato di «aver completamente ceduto la sua partecipazione» in PMBK. Fino al 2018, quando è andata in liquidazione volontaria, la controllante di PMBK era la Akira Investment Corp. (sita nelle Isole Vergini Britanniche) con il 30%. Questa compagnia offshore, secondo quanto pubblicato nel 2015 è su Forbes, sarebbe stata coinvolta nell’operazione di cessione delle quote dell’Hotel Moskva da parte di Suleyman Kerimov, oligarca russo proprietario del gruppo Nafta e pertanto destinatario di sanzioni. Zhuravsky, all’epoca, smentì la presenza di Kerimov tra i suoi partner in Liga Stavok.
Liga Stavok, com’è finita sui campi della Serie A?
A partire da questa stagione, Liga Stavok è finita sui led a bordo campo per alcune squadre di Serie A. Tra le partite delle prime giornata di campionato in cui è apparso il logo del bookmaker russo, ci sono stati anche i big match Atalanta-Milan e Lazio-Inter. Questo, però, senza un accordo diretto con la Lega Serie A. Infatti, l’accordo è tra Liga Stavok e Infront per il mercato internazionale, in determinate regioni per la quale l’advisor detiene i diritti. Stando a quanto raccolto dalla stessa Infront, Liga Stavok è un partner di virtual advertising per il segnale europeo. Nelle televisioni italiane, infatti, questo sponsor non appare e sarà probabilmente sconosciuto ai più. All’estero, invece, lo si vede nitidamente nei led a bordo campo, quantomeno in territorio comunitario ed europeo in generale (anche in Gran Bretagna).
Come visto prima, però, sul piano formale l’oligarca Kerimov non risulta tra gli azionisti di Liga Stavok. L’azienda, inoltre, non rientra nel quadro delle sanzioni imposte dall’Unione Europea contro la Russia e i soggetti vicini a Putin, ma ha siglato accordi con leghe e federazioni sportive russe – come quella cestistica – contribuendo al loro sviluppo versando «il 5% dei profitti agli organizzatori degli eventi su cui si accettano scommesse», come previsto dal Cremlino. Altre leghe estere sponsorizzate da Liga Stavok, come la NHL, hanno deciso di interrompere ogni contratto con i partner russi subito dopo l’invasione dell’Ucraina. Infront, prima di siglare l’accordo con l’agenzia di scommesse russa, ha fatto un’indagine di compliance dalla quale non sono emerse criticità. L’operatore di betting è dunque risultato allineato ai parametri dell’advisor che detiene i diritti su questa tipologia di partnership. Per questo, il logo di Liga Stavok scorre sui tabelloni a bordo campo nelle trasmissioni della Serie A all’estero, più precisamente in ambito continentale.
Infront-Liga Stavok, le altre partnership
Uno sponsor destinato a fare discutere. Specialmente in Ucraina, uno degli oltre 200 paesi in cui vengono trasmesse le partite della Serie A. Infront, infatti, è già stata informata dalla Lega Serie A di aver ricevuto una rimostranza formale dalla Federcalcio ucraina e rimane in attesa di conoscere le motivazioni ufficiali, in modo da poter svolgere ulteriori valutazioni sul partner russo. Un partner accostato ad un oligarca colpito dalle sanzioni e alla banca «che fornisce un sostegno materiale o finanziario al governo della Federazione russa». Un partner con cui ha siglato altri accordi internazionali, come quello riguardante la sponsorizzazione del mondiale di hockey su ghiaccio, prima che le tensioni tra Russia e Ucraina sfociassero nel conflitto che dura ormai da oltre sei mesi. Un partner scomodo per la Serie A, che ancora oggi scende in campo esponendo messaggi di pace ad ogni partita, ma nelle tv di mezza Europa si trova affiancata ad un’agenzia di scommesse con base a Mosca.