La Serie A si spacca, 7 squadre abbandonano l’assemblea: la rivolta parte da De Laurentiis

Clima caldissimo per l’Assemblea di Lega di Serie A convocata per il primo pomeriggio in via Rossellini a Milano. I rappresentanti di sette club (Napoli, Roma, Juventus, Inter, Milan, Fiorentina e Monza) hanno abbandonato i lavori prima del via al vertice e l’incontro è iniziato con 12 club, numero legale minimo per validare la convocazione e proseguire coi punti all’ordine del giorno. Unica società assente il Torino.
Tutti i rappresentati erano in sede ma poi sono andati via e tutto sarebbe nato dopo una sfuriata di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, con il presidente Casini prima dell’inizio dell’assemblea: il numero uno azzurro avrebbe puntato il dito contro tutto il sistema della Lega Serie A e in particolare contro i club, facendo riferimento ad alcune mosse di Lotito e di altri.
Subito dopo De Laurentiis ha deciso di lasciare l’assemblea e lo stesso ha fatto la Fiorentina, che era rappresentata da Joe Barone. Questa situazione è andata avanti per per 45 minuti e per questo motivo i delegati di Juve, Inter, Milan, Roma e Monza hanno lasciato la sede.

All’ordine del giorno c’era la questione degli adempimenti fiscali, con i club del massimo campionato italiano chiamati a pagare entro il 22 dicembre circa 500 milioni di euro di Irpef e altri contributi ma in programma c'erano anche "comunicazioni dell’ad, l'elezione di un Consigliere di Lega non-indipendente (terza assemblea elettiva con maggioranza semplice sufficiente ad essere eletta), riforme, varie ed eventuali”
L’assemblea è cominciata con le 12 società presenti, ovvero il numero minimo per dare il via alla riunione. I club potranno comunque esaminare i diversi punti all’ordine del giorno: in particolare, come già anticipato, c'è l’elezione del consigliere di Lega e in pole per il posto c'è Rebecca Corsi, vicepresidente dell’Empoli che avrà bisogno di 11 voti per essere eletta.