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La Serie A post-Covid vista dagli arbitri, Rizzoli: “Meno proteste? Passo culturale importante”

In attesa della decisione sulla ripresa della Serie A, il designatore degli arbitri Rizzoli ha parlato del nuovo protocollo che prevede il divieto per i calciatori di avvicinarsi a più di un metro e distanza agli ufficiali di gara: “Questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l’arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante.
A cura di Marco Beltrami
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C'è grande ottimismo in vista di una possibile ripresa della Serie A, dopo l'approvazione del protocollo degli allenamenti di squadra c'è grande attesa per quello relativo al ritorno in campo. Il verdetto definitivo potrebbe arrivare il 28 maggio dopo l'incontro tra i vertici del nostro calcio e il Governo. Come si tornerà a giocare? Tra le regole che i calciatori dovranno osservare c'è quella relativa alla distanza da mantenere nei confronti degli arbitri. Su quest'argomento e sulle novità relative al Var si è espresso il designatore Nicola Rizzoli.

Protocollo ripresa Serie A, i calciatori non potranno avvicinarsi troppo agli arbitri

Nel protocollo della nuova Serie A i calciatori dovranno rispettare diverse regole prima, durante e dopo le partite. Tra queste c'è quella relativa alla distanza da rispettare nei confronti dell'arbitro e dei suoi colleghi: non ci si potrà avvicinare per alcuna ragione a più di 1.5 metri di distanza dagli ufficiali di gara. Una situazione che di fatto dovrebbe far sparire i classici "capannelli" intorno al direttore di gara per protestare, una situazione a cui ci siamo ampiamente abituati in passato. Un modo per limitare dunque al massimo il rischio di nuovi contagi (anche se le distanze poi durante le azioni di gioco non potranno essere di certo garantite, per quella che sembra una contraddizione)

Rizzoli: "Proteste meno veementi passo culturale importante"

Su questa nuova regola si è espresso ai microfoni di Rai Radio 1 il designatore Nicola Rizzoli, che ha fatto chiarezza soprattutto su quello che accadrà in caso di proteste troppo veementi: "Se capiamo che le proteste non servono e il rispetto è fondamentale, potremo avere un grande beneficio. È chiaro che le proteste andranno gestite in modo diverso. Oggi bisogna avere un rispetto reciproco delle distanze e quindi quando non verranno rispettate bisognerà intervenire: questo non significa ammonire tutti, ma la distanza opportuna per dialogare con l'arbitro deve essere di un metro e mezzo. Questo può essere un passo culturale importante".

Come cambierà la Var. Novità anche in sala Var, dove alla luce delle norme sul distanziamento ci saranno meno persone: "Abbiamo fatto un grosso sforzo per mettere in sicurezza tutto. Riusciremo a ripartire utilizzando la tecnologia. È chiaro che questo garantirà uniformità per il campionato. Nella stanza resteranno due arbitri, Var e Avar, e l'operatore, mentre solo la persona addetta a inviare le immagini alla regia sarà in un'altra sala. Quindi tre persone nella stessa sala, un maggiore distanziamento e poi anche plexiglass e utilizzo delle mascherine"

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