La Serie A attacca la Federcalcio mentre l’Italia è in campo: “Vogliono danneggiarci”
Sta raggiungendo livelli quasi allarmanti lo scontro aperto tra Federcalcio e Lega Serie A, con accuse reciproche di scarsa collaborazione, sulla pelle della maglia azzurra. Un malessere nato su sponda federale e innescato dalla mancata qualificazione ai Mondiali. Il fallimento, secondo i vertici del calcio italiano, è in parte conseguenza delle difficoltà del contesto in cui la Nazionale è chiamata ad operare, poco supportata dai club nella disponibilità per stage e partite e in generale nella concessione dei calciatori. Un tema tornato prepotentemente d'attualità dopo le perplessità sollevate da Roberto Mancini sulle defezioni improvvise di Zaccagni e Lazzari, via dal ritiro di Coverciano alla vigilia della partita di Nations League contro la Germania.
"A me sembrava stessero bene – ha spiegato il CT nella conferenza di presentazione della partita -, ma mi hanno detto di no". Dubbi che hanno costretto la Lazio a fare chiarezza sugli infortuni dei due giocatori: "Hanno avvertito riacutizzazioni di problemi cronici preesistenti", la spiegazione del club biancoceleste in un comunicato ufficiale. Scontro dialettico che si è arricchito prima dell'intervento di Gravina ("Cominciamo a percepire una sorta di distacco, c’è qualcuno che preme per tutelare il proprio interesse ma questo è nel DNA delle società di calcio") e poi della replica della Lega Serie A.
In una breve nota all'Ansa, la Lega sottolinea il proprio "stupore per l'ennesimo tentativo da parte della Federazione di screditare, e di conseguenza danneggiare, i club di Serie A in un momento in cui, riprendendo le parole che lo stesso presidente Gravina ha pronunciato oggi, si dovrebbe essere uniti". Comunicazione diffusa, paradossalmente, negli stessi momenti in cui l'Italia si preparava ad entrare in campo contro la Germania a Bologna. Una contrapposizione che rende bene l'idea di quanto sia teso il clima nel calcio italiano in questo momento storico.