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La serata nera di Vlahovic: zero tiri nello specchio e 8 palloni toccati. Ma la Juve non lo ha aiutato

Due dati statistici fotografano la serata difficile di Vlahovic a Marassi contro la Sampdoria. Otto le palle giocate, di cui appena tre nel primo tempo. E il dato sui tiri nello specchio è durissimo. Perché il serbo è finito nel cono d’ombra?
A cura di Maurizio De Santis
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Dusan Vlahovic braccato dal difensore della Samp, Colley. L'attaccante della Juventus ha vissuto una serata difficile, lo ribadiscono anche alcuni dati statistici.
Dusan Vlahovic braccato dal difensore della Samp, Colley. L'attaccante della Juventus ha vissuto una serata difficile, lo ribadiscono anche alcuni dati statistici.

Otto palloni toccati, di cui appena 3 nel primo tempo. Zero tiri nello specchio della porta, uno finito fuori bersaglio. Zero anche il numero dei dribbling effettuati. Nella serata di Marassi Dusan Vlahovic finisce nel cono d'ombra per tutto ciò che non è stata la sua partita contro la Sampdoria. E quando il Var ha annullato la rete di Rabiot siglata proprio grazie a un suo assist, allora ha avuto la certezza che la gara contro i liguri fosse in qualche modo stregata. Il serbo aveva ricamato il passaggio decisivo per innescare il francese e mandarlo in rete.

Il tempo per esultare è stato brevissimo, lo spazio di un check e di una segnalazione arrivata al direttore di gara dalla cabina di regia. Le immagini mostrano come la posizione dell'attaccante fosse in off-side abbastanza da inficiare lo sviluppo dell'azione e provocare l'annullamento del possibile vantaggio bianconero.

"Dai, dai…", urla e si sbraccia l'ex viola. L'adrenalina è in circolo, monta assieme alla rabbia, alla delusione e alla consapevolezza di un match che lo ha visto dietro le quinte, nel ruolo di comparsa. Un cameo alla seconda giornata dopo aver conosciuto la gloria della doppietta contro il Sassuolo alla prima. Ma la Samp scesa in campo nel posticipo è stata un'altra cosa.

La posizione di fuorigioco di Vlahovic che ha inficiato l'azione del vantaggio della Juventus e provocato l'annullamento del gol di Rabiot.
La posizione di fuorigioco di Vlahovic che ha inficiato l'azione del vantaggio della Juventus e provocato l'annullamento del gol di Rabiot.

Isolato. Poco (o male) servito. Tagliato fuori dalla ragnatela disegnata dagli avversari. Asfissiato dagli spazi che Giampaolo gli ha ristretto fino a soffocarne l'esplosività. Stretto nella morsa dei marcatori (Colley non gli ha dato tregua) e, al tempo stesso, frenato dall'incapacità della Juventus di alzare il ritmo (nemmeno sfruttando il palleggio dal basso coi difensori) e far sì che lì davanti fosse un po' meno abbandonato a se stesso.

È partita col 4-3-3 ma la sua punta s'è vista a sprazzi, quasi mai. Senza Pogba e Di Maria (oltre a Chiesa) fa più fatica e sul mercato appare incompleta. Allegri ha inserito Kean nell'ultimo quarto d'ora per alimentare densità in attacco ma – almeno contri i blucerchiati – anche questa mossa è servita a poco.

Né Kostic (39 tocchi , si rivela macchina da cross ma fa zero nella casella degli assist), né Cuadrado gli sono stati d'aiuto a corredo di un incontro scandito dai due legni della Samp e da un dato statistico che impressiona: appena 4 i tiri nello specchio della porta, zero anche alla voce della grandi occasioni create. E per il terzo anno consecutivo la Juve non è a punteggio pieno alla seconda giornata.

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