La semplicità di Gvardiol: pranza coi nonni e arriva in Punto alla festa per i Mondiali
Ha pranzato con i nonni (Milka e Zvonko) poi a bordo di una Fiat Punto s'è recato a Novigrad Zadar, la città del litorale dalmato dov'è nato suo padre e considera la sua seconda casa. Joško Guardiol è stato uno dei calciatori più in vista dei Mondiali in Qatar, colonna della Croazia che è giunta terza (battendo il Marocco nella finale di consolazione) e s'è fermata solo al cospetto dell'Argentina di Lionel Messi (poi diventata Campione del Mondo).
Il trionfo della semplicità e delle cose più genuine lo hanno accompagnato in quella giornata speciale di cui era la star: la gente s'è avvicinata al difensore del Lipsia e della selezione balcanica con le maglie per l'autografo e il selfie di rito e lui s'è concesso con altrettanta disponibilità.
A organizzare il comitato di accoglienza è stato un amico di famiglia che a Novigrad, centro situato sulla costa nord-occidentale dell'Istria, è una sorta di leggenda del calcio. Ozren Baždarić era al volante della macchina ‘normale', nessun bolide o vettura di lusso, e lo ha portato a destinazione. Lì avevano predisposto un'entrata in scena abbastanza suggestiva: salito su una piccola imbarcazione, avrebbe raggiunto il molo sul lungomare dove erano stati allestiti il palco per la cerimonia e, più in là, una sistemazione per il rinfresco.
Fumogeni e luci rosse, applausi e un velo di commozione hanno salutato il suo arrivo. Il legame che ha con quella terra è qualcosa che non si può spiegare, che lo aiuta a restare lo stesso di sempre anche se a cercarlo adesso sono i club più ricchi e importanti della Premier League come Manchester City, Chelsea, Tottenham e Manchester United. Su di lui ha messo gli occhi anche il Real Madrid.
Chiunque lo vorrà o e vorrà trattare con il Lipsia potrà farlo a una determinata condizione: a partire dall'estate del 2024 nel suo contratto (esteso fino al 2027) ci sarà una clausola per liberarlo a circa 110 milioni di euro. Lui resta umile e guarda avanti, non è abituato a lasciarsi distrarre dal caos che c'è intorno a lui.
A vent'anni (è un 2002) mostra la sapienza di un veterano. "Il mio agente si occupa di ogni cosa – ha ammesso di recente in un'intervista a The Athletic -. Tutto quello che posso dire è che sono felice a Lipsia e in questo momento rimarrò lì e non penso ad altro". Un passo alla volta, senza grilli per la testa, giocando alla sua maniera.