La seconda vita di Eriksen con la Danimarca, dagli Europei ai Mondiali per fare sul serio
Il 12 giugno 2021 Christian Eriksen si è accasciato sul prato del suo stadio, il Parken di Copenaghen, e con lui si è fermato il mondo intero. Un calciatore al picco del suo percorso agonistico, durante la prima partita degli Europei in cui la sua Nazionale arriva con buone speranze, il fuoriclasse della Danimarca a cui tutti guardano va in arresto cardiaco e rischia letteralmente di morire.
I suoi compagni, guidati da Kjaer e il portiere Schmeichel, creano un cordone umano per schermare agli occhi di milioni di persone una scena terribile e scioccante. Quella diventerà l’immagine degli Europei, che continuerà per la Danimarca nonostante i calciatori danesi perdano quella partita contro la Finlandia, arrivando a un passo dalla finale contro l’Italia.
Da quell’immagine di compattezza, coesione, forza di volontà, l’idea che con il gruppo si possano superare tutti i problemi e andare anche oltre le qualità individuali oggi la Danimarca riparte, ma lo fa con tutti coloro che quel giorno al Parken c’erano e hanno pianto per il loro numero 10. Ci saranno Kjaer e Schmeichel a guidare ancora la difesa, insieme a Delaney, Damsgaard, che giocò un grande Europeo, Wind, ma quando dicevamo tutti vuole dire proprio tutti perché ci sarà anche Christian Eriksen, con la sua maglia numero 10 e le responsabilità di chi dovrà guidare la squadra.
Pochissimi il giorno dopo quel terribile 12 giugno potevano pensare che saremmo arrivati a questo punto, che Eriksen avrebbe di nuovo continuato a giocare. Si sottopone subito a un’operazione al cuore per l’installazione di un defibrillatore cardiaco sottocutaneo, l’Inter deve per forza di cose lasciarlo andare via perché per il regolamento italiano non può giocare nel nostro campionato, ma non è così per altri campionati.
Eriksen invece di lasciare il calcio, saluta e ringrazia l’Inter dopo 60 presenze e 8 gol, riprende gli allenamenti prima allo Stadio Riva IV di Chasso e poi con lo Jong Ajax, entra in buona forma fisica e il 31 gennaio viene ingaggiato dal Brentford, squadra di Premier League. Il 26 febbraio 2022, subentrando al connazionale Mathias Jensen nella partita contro il Newcastle Utd, torna di nuovo in campo e inizia il suo lungo percorso per tornare quel giocatore che aveva incantato in maglia Tottenham. Torna poco dopo anche in Nazionale, il 26 marzo, ad Amsterdam contro l’Olanda e segna dopo pochi minuti dall’entrata in campo un bellissimo gol.
Alla fine della stagione Eriksen è di nuovo un calciatore su cui fare affidamento e un allenatore proprio ex-Ajax lo sceglie per la sua nuova squadra. Erik ten Hag per il suo Manchester United non solo lo fa ingaggiare, ma lo fa giocare anche tantissimo nella sua idea di calcio con Eriksen vertice basso del centrocampo a innescare la manovra, sostenuto da due mezzali di forza e classe in parte brave nel coprigli le spalle e in parte abili nello sfruttare le sue intuizioni ad inizio manovra.
Così siamo arrivati all’oggi, a un Mondiale con la Danimarca, alle responsabilità ancora una volta enormi che il ct Kasper Hjulmand gli darà e agli occhi dei compagni che guarderanno a lui quando la partita diventa difficile. Tutte cose che pensavamo di non collegare più a Christian Eriksen dopo quel tremendo e ancora oggi angosciante 12 giugno 2021. Poterle rivivere è già una delle storie più belle di Qatar 2022.