La scorta impressionante con cui Israele si sposta alle Olimpiadi di Parigi: non è come le altre
Il servizio di ordine pubblico e la scorta di sicurezza per Israele a Parigi sono impressionanti. Sembra una scena tratta da un film di 007, con tanto di guardie dotate di auricolari per le comunicazioni immediate. Invece, è tutto reale. L'arrivo della selezione mediorientale nella capitale francese fa il paio timore di attentati terroristici e fa sì che, oltre alla zona del villaggio olimpico, interi pezzi di città siano letteralmente blindati. Per avere contezza della situazione, basta dare un'occhiata alle immagini del corteo di agenti e blindati della gendarmeria impiegati: è solo una parte del piano predisposto per garantire che i Giochi si svolgano al riparo da disordini o azioni devastanti, poi c'è quel che non si vede e non è tangibile come lo schieramento degli agenti dei servizi segreti (in particolare quelli del Mossad).
Diciotto motociclette, 36 poliziotti in sella (due per ogni veicolo), 13 furgoni hanno costituito la rete di protezione che ha circondato l'autobus della squadra di calcio che questa sera ha debuttato al Parco dei Principi contro il Mali. Il convoglio è giunto allo stadio quasi 2 ore prima dell'inizio dell'incontro ed è stato caratterizzato dalle imponenti misure di salvaguardia: è stato fermato perfino il pullman che trasportava i giornalisti tra gli impianti perché nessuno doveva passare in quel momento e le strade dovevano essere assolutamente libere. Alcune, quelle adiacenti alla struttura che ospita la partita, sono chiuse anche ai cittadini: possono percorrerle solo il personale accreditato quali gli operatori dell'informazione e nemmeno loro possono sottrarsi alla dovizia delle perquisizioni, costretti a lasciare per terra zaini e tutto il materiale (dalle macchine fotografiche alle videocamere) da passare al vaglio della sorveglianza prima del via libera. A fiutare eventuali pericoli ci sono anche cani addestrati appositamente per situazioni del genere.
Tensione all'interno dello stadio: fischiato l'inno nazionale israeliano
Fin qui le misure all'esterno dello stadio ma anche all'interno del Parco dei Principi (e sarà così anche per altri luoghi) si respira un'aria marziale, di controllo assoluto. Prima dell'inizio dell'incontro la sicurezza è subito intervenuta prima che potessero scoppiare tensioni tra tifosi a causa dello sventolio di bandiere in favore della Palestina e degli slogan contro Israele (fischiato anche l'inno nazionale).
Venerdì, giorno dell'inaugurazione ufficiale dei Giochi con la sfilata degli atleti di tutti i Paesi, ci sarà uno stato d'allerta particolare. Lo conferma un altro dato: sulla barca dell’Italia, per una questione di ordine alfabetico, ci saranno anche gli atleti israeliani, protetti da un cordone di sicurezza mai visto prima. Agenti del Mossad, il servizio segreto dello stato ebraico, saranno in servizio a bordo dello stesso battello.