La sbalorditiva trasformazione del fisico di Haaland: tra genetica, dieta e meditazione
Difficile scegliere ciò che impressiona di più di Erling Braut Haaland. Davanti alla sua incredibile capacità realizzativa, infatti, rischia di passare in secondo piano la sua clamorosa condizione fisica, elemento fondamentale, però, per far sì che il ragazzone norvegese possa esprimersi ai livelli grazie ai quali continua a stupire giorno dopo giorno. Ma da cosa deriva questo atletismo?
La genetica "privilegiata"
La prima considerazione che va fatta riguarda la genetica "privilegiata" del numero 9 del Borussia Dortmund. Erling, infatti, è figlio di Alf-Inge Haaland e Gry Marita Braut. Il padre del classe 2000 è stato un calciatore professionista che ha giocato per nove stagioni in Inghilterra, vestendo le maglie di Nottingham Forest, Leeds (dov'è nato Erling) e Manchester City. Era un difensore tutto cuore e polmoni alto quasi un metro e novanta che, oltre ad aver trasferito al figlio la mentalità operaia, è riuscito a trasmettergli anche i suoi geni da sportivo. La madre, invece, ha praticato a lungo l'eptathlon, specialità dell'atletica leggera articolata in sette prove che si effettuano in due giornate consecutive in successione prestabilita (100 metri con ostacoli, lancio del peso, salto in alto e 200 metri piani il primo giorno; salto in lungo, lancio del giavellotto e 800 metri piani il secondo giorno). Viene, dunque, abbastanza semplice immaginare che anche la signora Gry Marita Braut abbia dato il suo contributo genetico al figlio Erling.
La mancanza di fisicità durante l'infanzia
Fin da bambino Haaland mostrò le sue qualità fisiche fuori dal comune. Il norvegese detiene tutt'oggi il record mondiale di salto in lungo under 5, avendo saltato un metro e 63 centimetri il 22 gennaio 2006.
Un anno prima, l'ex centravanti del Salisburgo era già nelle giovanili del Bryne, la squadra con la quale ha esordito nei professionisti. Il suo primo allenatore, Alfe Ingve Berntsen, ricorda i suoi primi incontri con il piccolo Haaland:
Abbiamo visto subito che c'era in lui qualcosa di speciale. Erling era il migliore quando era piccolo ed è stato subito abbastanza ovvio che sarebbe diventato un giocatore molto forte, anche se credo che questi pensieri siano arrivati quando aveva 11 o 12 anni, è da lì che il suo talento si è sviluppato veramente.
Il classe 2000 iniziò subito a giocare con un gruppo di ragazzi più grandi e, non avendo ancora sviluppato delle qualità fisiche che gli consentissero di competere con loro sul piano atletico, fu costretto a migliorare il proprio istinto di attaccante, che ora mostra in ogni partita. Ancora Bernsten ricorda:
Quando hai sette anni e giochi con bambini di otto anni sei indietro a livello di fisicità. Così, fin da quando ha iniziato a giocare con i ragazzi di un anno più grandi, ha dovuto sviluppare una scaltrezza nell'area di rigore che adesso è manifesta a tutti, ma che prima non aveva.
Il suo primo allenatore era già convinto a quei tempi che il fisico di Haaland sarebbe migliorato costantemente con il passare del tempo:
Quando aveva 10 o 11 anni, aveva sviluppato ottime capacità tecniche e tattiche e la sua mentalità era adatta per diventare un calciatore. Ciò che gli mancava era la fisicità, ma sapevamo che, arrivato all'età di 18 o 19 anni, si sarebbe sviluppata anche questa parte, in quanto aveva un fratello maggiore che era forte fisicamente e la genetica della sua famiglia era dalla sua parte. Questa è la ragione per cui possiamo parlare di un ragazzo speciale, perché la sua fisicità, inizialmente manchevole, sarebbe poi diventata il suo punto di forza in pochi anni.
La crescita fisica durante gli anni al Molde
La vera svolta fisica del centravanti del Borussia Dortmund arrivò durante i suoi anni al Molde, club norvegese che lo acquistò quando aveva 17 anni. È a cavallo tra il 2017 e il 2018, infatti, che Haaland sviluppa 12 chili di massa muscolare, diventando la bestia da 194 centimetri x 87 chili che spaventa le difese di mezza Europa. La trasformazione fisica è testimoniata da Ruben Gabrielsen, ex compagno di Erling al Molde, che racconta come sia cambiato in poco tempo:
Quando arrivò in squadra era così gracile, non era granché a essere onesti. Pensavo: "Sì, forse potrebbe fare carriera in Norvegia". Poi si fece male e per un lungo periodo non lo vedemmo. Al suo ritorno era grosso da far spavento, un animale differente. In allenamento distruggeva tutti, la cosa era anche divertente. Ci chiedevamo: "Chi è questo?". Da lì in poi ha bruciato le tappe. Mi viene da ridere quando lo vedo dominare le partite e segnare in Champions League, perché io c'ero e mi ricordo i suoi inizi.
Colui che è riuscito a cambiare Haaland fisicamente è Borre Steensild, ex calciatore e suo preparatore atletico. Negli anni in cui il ragazzone norvegese continuava a crescere repentinamente in altezza, Steensild è riuscito a far in modo che questa andasse di pari passo con l'aumento della sua massa muscolare:
Ha guadagnato 12 chili di muscoli in quindici mesi. È stato pazzesco. Abbiamo costruito i suoi muscoli da zero. Durante i pasti, era sempre vicino al buffet e il suo piatto era letteralmente una montagna di cibo. Ho progettato un circuito per lui in cui in una delle stazioni ha dovuto colpire un sacco… e un giorno lo ha diviso a metà.
La clamorosa crescita dal punto di vista fisico, però, ha avuto inevitabilmente delle conseguenze negative sulla coordinazione e sull'agilità di Erling, che, per raggiungere il suo attuale livello tecnico e di velocità, ha dovuto sacrificarsi e lavorare molto in allenamento insieme a quello che ai tempi era il suo allenatore, ovvero Ole Gunnar Solskjaer, attuale tecnico del Manchester United. Prova dei risultati raggiunti da Haaland sono i 60 metri percorsi in 6,64 secondi nella gara d'andata degli ottavi di finale di Champions League dello scorso anno contro il PSG, arrivando a soli tre decimi di distanza dal record mondiale sulla medesima distanza.
Gli allenamenti al Salisburgo
La crescita di Haaland non si è arrestata con il suo trasferimento in Austria, al Red Bull Salisburgo, dove lo scouting è una parte centrale del lavoro quotidiano, come confermato dal direttore sportivo del club, Christoph Freund:
Quando ingaggiamo un giocatore non è solo uno dei tanti. È un nostro calciatore e vogliamo lavorare davvero con e per lui. Non puoi mai sapere se i ragazzi di 16 o 17 anni potranno diventare ciò che è diventato Erling. Quando lo prendemmo, qualcuno mi disse: "Tecnicamente non è così eccelso, vedrai che ci saranno problemi quando dovrà giocare ad alti livelli". Alla fine, grazie alla sua fisicità e alla sua grande mentalità, vediamo cosa riesce a fare ai livelli più alti del calcio europeo, ma inizialmente non era così chiaro, altrimenti probabilmente non sarebbe venuto da noi.
Il suo allenatore al Salisburgo, Jesse Marsch, ha dovuto più volte cacciarlo dal centro sportivo per impedirgli di lavorare troppo, mettendo a rischio i suoi muscoli. Conferma tutto Stanilsav Macek, attuale commissario tecnico della Slovacchia U19, che è rimasto impressionato dal classe 2000 durante una sua visita a Marsch:
Lavora tantissimo individualmente per migliorare. Mi diceva che ogni giorno fa circa 1000 addominali e 300 flessioni. Mentre era a Salisburgo, aveva una ragazza in Norvegia che veniva a trovarlo. Stava solo pochi giorni perché lui le diceva che doveva concentrarsi solo sul calcio.
Il giocatore degli austriaci Maximilan Wober, dopo la tripletta segnata da Haaland al debutto in Champions League contro il Genk, dichiarò:
Per quanto è alto, è fenomenale che sia così agile e abbia un tale controllo del pallone. È davvero difficile giocare contro di lui in allenamento, per fermarlo non hai altra scelta che commettere fallo.
Il Bio Hacking e la dieta di Haaland
L'atletismo e la condizione fisica di Haaland, però, non sono dovuti soltanto agli intensissimi allenamenti a cui sottopone il proprio corpo. Il norvegese, infatti, è un seguace della filosofia del Bio Hacking, uno stile di vita ideato da Dave Asprey, che consente di ottenere il massimo da ciò che ci circonda per far funzionare al meglio il nostro corpo. I principi basilari di tale filosofia sono tre. Il primo riguarda le abitudini alimentari e il Bio Hacking consiglia di eliminare dalla propria dieta tutti gli alimenti che causano infiammazioni e non hanno un apporto energetico. Il gigante norvegese non ha problemi a farlo, in quanto segue alla lettera il regime alimentare di Cristiano Ronaldo. Il portoghese consuma sei piccoli pasti distribuiti nell'arco della giornata preferendo pollo, pasta e pesce bianco, senza l'aggiunta di olio o sale. Le bevande consentite sono solo l'acqua e qualche bicchiere di succo d'arancia o d'ananas, mentre il Bio Hacking prevede anche il consumo di frutta, verdura e carne.
Il riposo notturno e la meditazione
Il secondo principio della filosofia seguita da Erling Haaland riguarda il riposo notturno. È importante dormire almeno sette ore a notte e cercare di andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora. Prima di andare a dormire, è consigliato riservare un po' di tempo per sé. Il numero 9 del Borussia Dortmund, ad esempio, è un amante della meditazione, che pratica di frequente ed è diventata anche il suo modo di esultare:
Prima delle partite ascolto sempre una canzone che si chiama "Keep Dreaming" e poi medito. Mi fa sentire calmo e mi tranquillizza. Ecco perché a volte esulto così.
Haaland ha voluto condividere l'importanza che riveste per lui la meditazione durante la prima ondata del Covid-19, invitando tutti a provarla:
La pandemia ci sta sottoponendo a molto più stress e incertezze del solito. Se in questi giorni ti senti ansioso, non sei solo. Oltre a prenderci cura dei nostri corpi, dobbiamo prenderci cura anche della nostra mente. La meditazione è una cosa seria e può aiutarci a regolarizzare le nostre emozioni per fare più attenzione agli altri e comportarci in modo più altruista.
Un altro consiglio del Bio Hacking che Erling segue alla lettera riguarda il garantirsi un buon sonno in ambienti bui, al riparo da luci esterne, fonti di inquinamento luminoso nocivo. L'attaccante, infatti, dorme proteggendo i suoi occhi con speciali lenti blu, che filtrano la luce e attivano la melatonina.
L'ultimo principio della filosofia di Dave Asprey riguarda l'ascolto dei battiti bionaturali, ovvero toni ascoltati a una frequenza simile a quella delle nostre onde cerebrali. Sentendoli, il nostro cervello è in grado di riprodurre situazioni specifiche.
Dunque, alla base dell'incredibile rendimento di Erling Braut Haaland, c'è sicuramente una buona dose di talento che si rivelerebbe vana, però, se non fosse accompagnata da cultura dell'allenamento e stile di vita sano. Sono queste due componenti a differenziare un buon giocatore da un campione, ciò che sta dimostrando di essere il centravanti del Borussia Dortmund.