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La Salernitana è ancora di Lotito: senza cessione il trust è l’unica soluzione per restare in Serie A

Alle 23.59 scatta l’ultimatum della Figc per porre fine alla multiproprietà tra la Salernitana e la Lazio con la vendita del club campano. A Salerno attendono notizie su una cessione in extremis, ma la strada più probabile appare essere quella del trust, con l’obiettivo di trovare un acquirente entro sei mesi. Sempre che la Federazione dia il via libera.
A cura di Benedetto Giardina
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La nuttata sta per passare e la Salernitana non è stata venduta. La deadline del 25 giugno fissata dalla Figc è ormai prossima al termine e non si vede ancora alcun cambiamento nel club granata, neopromosso in Serie A, ma ancora non ammesso a partecipare al prossimo campionato di massima serie. Questo perché la "multiproprietà" con la Lazio non è stata definitivamente risolta. Claudio Lotito è rimasto al timone dei capitolini, mentre la Salernitana è saldamente nelle mani di Omnia Service (Enrico Lotito, figlio di Claudio) e Morgensten (Marco Mezzaroma, cognato di Lotito). Questo nonostante giovedì sera, a poco più di 24 ore dalla scadenza dell'ultimatum federale, la stessa Salernitana pubblicasse sul proprio sito un comunicato nel quale si smentivano «presunte trattative, talvolta irricevibili, inerenti la cessione», ma soprattutto veniva ribadito l'impegno «al fine di risolvere la problematica della multiproprietà con trasparenza e nel rispetto della legge».

Cosa rischiano Lazio e Salernitana

Il Consiglio Federale, nella riunione dello scorso 17 maggio, ha invitato Lotito «a porre termine a tali situazioni di controllo diretto o indiretto in società della medesima categoria» dandogli un termine di 30 giorni dalla notifica della delibera per trovare una soluzione, «comunque entro e non oltre 3 giorni prima del termine fissato dalle norme federali per il deposito della domanda di ammissione al Campionato di Serie A 2021/22», ovvero tre giorni prima delle 23.59 del 28 giugno. Vale a dire oggi prima dello scoccare della mezzanotte, per l'appunto. Una data nota ormai da tempo, entro la quale Lotito avrebbe dovuto cedere il club o quantomeno riuscire a trovare uno stratagemma per non far risultare «parenti o affini entro il quarto grado» tra i proprietari della Salernitana, come recita l’articolo 16 bis delle Noif. Nel comunicato di giovedì, d'altronde, non viene specificato il modo in cui la società intenda «risolvere la problematica della multiproprietà».

Di certo, la situazione grava solamente sulle spalle della Salernitana. Questo nonostante le Noif prevedano sanzioni per «le società oggetto di controllo», dunque nel caso in questione anche – formalmente – per la Lazio. Nella comunicazione del Consiglio Federale del 17 maggio, però, tale punto è stato chiarito, escludendo qualsiasi tipo di rischio per i biancocelesti: nell'invito a Lotito di concludere la doppia situazione di controllo, è fatta «espressa avvertenza che, nel caso del perdurare di tale situazione, la U.S. Salernitana 1919 S.r.l. non potrà essere ammessa alla partecipazione al campionato di Serie A stagione sportiva 2021/2022». Non la Lazio, dunque, ma questo cambia poco. Perché a tre giorni dalla scadenza per l'iscrizione alla massima serie, c'è un club che non rientra nei parametri previsti dalle normative federali. E la Salernitana, dopo la promozione sul campo, non avrebbe i requisiti per l'ottenimento della licenza nazionale. In poche parole: sarebbe esclusa dal campionato di Serie A.

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Cosa serve alla Salernitana per iscriversi in A

La vera speranza in quel di Salerno sta in un atto di clemenza da parte della Figc, quantomeno nel riconoscere la buona fede di Lotito nel tentare di vendere la società. Per non figurare come proprietario (o meglio, non far figurare i suoi parenti nella proprietà) la strada più concreta rimane quella del trust. È stato incaricato un advisor, Gianluca Vidal (già consulente del presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero), di "disegnare" il programma nel rispetto delle linee guida della Figc. Paletti che prevedono una durata massima di sei mesi per individuare un nuovo proprietario, oltre alla nomina di una persona giuridica (o un soggetto finanziario) quale trustee, ovvero gestore del bene all'interno del trust. La Salernitana, in questo arco di tempo, rimarrebbe comunque di proprietà di Omnia Service e Morgensten, ovvero le sue holding legate direttamente o indirettamente a Lotito. A gestirla, però, sarebbe un soggetto esterno. Una formula diversa, ma che per certi versi ricalca quella adottata da Red Bull per ottenere la licenza Uefa sia per il Lipsia che per il Salisburgo. In quel caso, la proprietà riuscì a dimostrare di non avere una "influenza decisiva" sul Salisburgo stravolgendo l'intero consiglio di amministrazione.

Cos'è il trust e come potrebbe salvare la Salernitana

Il trust è uno strumento giuridico che serve di fatto a separare il soggetto proprietario dal bene di sua proprietà, lasciandolo in gestione ad altri soggetti (trustee). Il trasferimento dei beni nel trust è vincolato da un patto di fiducia che permette la protezione del patrimonio. Uno degli scopi per cui viene utilizzato tale strumento, infatti, è proprio la protezione dei beni, garantendone la sicurezza in caso di eventi pregiudizievoli per i proprietari. Nel caso della Salernitana, l'impossibilità di avere un proprietario già coinvolto (in maniera diretta o indiretta) in un altro club di Serie A si configurerebbe come un evento di questo genere. Il club campano si starebbe attivando, vista la mancata vendita delle quote, a presentare in Figc tutto il necessario per la costituzione del trust, che risulterebbe così essere il proprietario.

Ad ogni modo, per il futuro della Salernitana, l'unica strada rimane quella della cessione. Il trust, qualora la Figc dovesse accoglierlo come soluzione per l'iscrizione del club in Serie A, sarebbe comunque temporaneo e propedeutico alla vendita dell'intero pacchetto azionario. L'offerta del gruppo Bin Zayed, presentata per conoscenza anche alla Figc, si basa sul sostegno finanziario della società lussemburghese Blue Skye Financial Partners, già coinvolta nell'operazione Milan-Elliott: 20 milioni dal Lussemburgo, il resto invece arriverebbe da Abu Dhabi, ma con parecchie variabili (tra cui la rinuncia da parte di Lotito dei crediti della Lazio e la partecipazione al campionato di Serie A 2022/23). In corsa, inoltre, anche l'italiano Andrea Radrizzani, proprietario del Leeds in Premier League. Il dirigente Sandro Mencucci, in un'intervista a Il Mattino, ha specificato che l'offerta di Radrizzani ha una deadline di 10 giorni e spera di poter chiudere anche oltre i termini federali. Perché quelli, a mezzanotte, saranno già scaduti. E la Salernitana, di fatto, è ancora di Lotito.

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