La Russia è stata esclusa dai Mondiali perché “avrebbe arrecato danni irreparabili e caotici”
Il Tribunale Arbitrale dello Sport si era pronunciato contro il ricorso presentato dalla Federazione russa davanti all'esclusione dei club e della nazionale da ogni competizione, lo scorso 18 marzo. Di fatto, con questa sentenza resta valida la squalifica che ha visto uscire da ogni torneo le squadre russe e la Nazionale non poter partecipare ai playoff per i mondiali in Qatar 2022. A distanza di qualche settimana il TAS ha reso note anche le motivazioni che hanno portato a questa decisione.
Di fatto, dice il Tribunale Arbitrale dello Sport, non potevano sussistere le condizioni minime e necessarie perché tutto potesse rientrare senza ripercussioni anche gravi all'intero apparato organizzativo del calcio mondiale. Le decisioni di FIFA e UEFA erano state così confermate, con una sentenza a sfavore della Russia: "La decisione impugnata rimane in vigore e tutte le squadre e i club russi continuano a essere sospesi dalla partecipazione alle competizioni Fifa". La richiesta russa di valutare il danno a sua volta subito da parte dei principali organi del calcio e di reintegrarla nel palinsesto internazionale era stata respinta in toto.
Adesso sono arrivate anche le motivazioni di tale decisione, che non è ancora definitiva ma mantiene al momento lo ‘status quo' imposto dalla FIFA e che esclude senza altra possibilità la Russia dai prossimi mondiali in Qatar di dicembre 2022. A decidere in tal senso è stato il membro del consiglio del TAS, l'avvocato svizzero Corinne Schmidhauser che è anche il presidente della divisione ricorsi: il potenziale danno arrecato alla squadra di calcio russa non supera il danno alla FIFA, come organizzatore della competizione. La presenza della Russa alla Coppa del Mondo "rischiava di arrecare danni irreparabili e caotici alla competizione" secondo il TAS.
Due gli elementi che hanno portato il Tribunale a confermare le sanzioni sportive: in primo luogo la sicurezza della delegazione russa a fronte della situazione creatasi a causa del conflitto bellico. "Alla luce dell’indignazione e della condanna mondiale provocate dagli eventi in Ucraina – si legge nelle motivazioni del TAS – la sicurezza dei giocatori e dei funzionari sarebbe stata difficilmente garantita anche se la Russia avesse giocato in un Paese neutrale". Sarebbero state necessarie "spese aggiuntive per le misure di sicurezza perché la sicurezza delle squadre avversarie, dei tesserati,
i funzionari e gli stessi giocatori russi prevalgono sugli altri interessi".
Secondo punto, il TAS ha preso atto che "un gran numero di paesi europei ha sostenuto la decisione di bandire le squadre che rappresentano la Russia, quindi è improbabile che questi paesi ospiterebbero eventuali partite". Ragione per cui sarebbe stata messa a serio rischio l'integrità dello stesso torneo visto il rifiuto anche di giocare con la Russia (come aveva fatto la Polonia, poi seguita da Slovacchia e Svizzera in occasione dei playoff) : "Se la nazionale russa fosse stata autorizzata a giocare – conclude il TAS – i loro avversari avrebbero perso la partita, senza nemmeno giocare. L’integrità delle competizioni Fifa sarebbe stata gravemente danneggiata, dovendo rimuovere e sostituire le squadre e tutti i risultati sarebbero stati interessati"